giovedì 15 ottobre 2009

Google Books lancia i libri "on demand"

Grazie alla "Espresso Book Machine" chiunque potrà stamparsi a costi contenuti un libro scelto tra due milioni di titoli.


Google Books Espresso Book Machine On Demand

Anche se tutti sostengono che gli e-book rappresentano il futuro, i fan dei libri cartacei non sono certo pochi e questo Google lo sa bene.

Grazie a un accordo tra Google e la On Demand Books, chiunque potrà stamparsi a prezzo contenuto uno qualsiasi dei più di due milioni di libri presenti nel catalogo di Google Books e su cui i diritti sono scaduti.

Lo strumento per creare un "libro fatto in casa" è la Espresso Book Machine (creata e commercializzata proprio dalla On Demand), un'apparecchiatura in grado di stampare e rilegare un libro di 300 pagine creando un'edizione economica in meno di cinque minuti.

Delle macchine Espresso sono presenti nelle biblioteche e nelle università di alcuni Paesi come gli Stati Uniti, il Canda, l'Australia, l'Inghilterra e l'Egitto; ognuna costa 100.000 dollari ma il produttore è disposto anche ad affittarle.

L'accordo tra le due società permetterà agli utenti di scegliere uno dei libri non più coperti dal copyright (quindi pubblicati prima del 1923), recarsi in uno degli esercizi che dispongono di una Espresso Book Machine e stamparlo direttamente, impiegando solo cinque minuti e spendendo 8 dollari (questo, almeno, è il prezzo consigliato).

On Demand Books ha già a catalogo 1,6 milioni di libri, il che porta il numero totale dei titoli a 3,6 milioni. Per ogni copia stampata, alle due società andrà un dollaro.

La faccenda diventerà ancora più interessante se Google riuscirà a strappare un accordo con gli editori che permetta ai lettori la stampa in autonomia di titoli più recenti, anche se in questo senso la strada sembra decisamente ardua.

Un eventuale successo delle Espresso Book Machine cambierebbe completamente il mondo dell'editoria, trasformando il modello centralizzato attuale (che prevede un unico centro di produzione e tanti punti di distribuzione) decentrando la produzione.

Se tutto ciò delinea un fosco futuro per le case editrici, i lati positivi comprendono per biblioteche e università la possibilità di avere un catalogo pressoché sterminato fino e per le zone disagiate quella di offrire materiale per l'alfabetizzazione e la scolarizzazione che in altro modo sarebbe difficile se non impossibile reperire.

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