lunedì 31 agosto 2009

Pagamenti via telefonino, ci prova anche Nokia

Si potranno fare acquisti, pagare bollette e inviare denaro direttamente dal cellulare.


Nokia Money pagamenti via cellulare Obopay

Nokia è decisa a fare del cellulare molto più che un semplice strumento per la comunicazione o l'intrattenimento, trasformandolo in un pratico mezzo per effettuare pagamenti.

Nel 2010 lancerà Nokia Money, un servizio finanziario che permetterà di effettuare transazioni e acquisti direttamente dal telefonino.

Sarà possibile inviare denaro, pagare prodotti, servizi e bollette, ricaricare la Sim, acquistare biglietti con un sistema che promette di essere tanto semplice quanto inviare un Sms o fare una chiamata.

Partner di Nokia è Obopay, azienda già attiva in questo settore in India e di cui la società finlandese ha recentemente acquisito una quota.

Nokia è convinta che le possibilità di questo nuovo sistema di pagamento siano immense, specie se si considera che nel mondo ci sono ben 4 miliardi di telefoni cellulari ma solo 1,6 miliardi di conti bancari.

Il potenziale di crescita - dice l'azienda - esiste ed è consistente: più di due miliardi di utenti potrebbero così aver accesso a servizi finanziari da cui ora sono esclusi, senza dover usare ulteriori strumenti rispetto a quello che già conoscono e possiedono.

Per questo motivo i prossimi mesi saranno dedicati alla creazione di una rete di agenti, presso i quali gli utenti potranno depositare o prelevare denaro dal proprio conto.

I dettagli su Nokia Money emergeranno durante il Nokia World di Stoccarda (in programma dal 2 al 3 settembre), quando si terrà la presentazione ufficiale.

Mininova deve rimuovere i Torrent illegali

Il tribunale di Utrecht dà tre mesi di tempo al tracker per far sparire i link. Rischia una multa fino a 5 milioni di euro.


Mininova rimuova torrent illegali Stichting Brein

Mentre si aspetta di capire quale sarà il destino di The Pirate Bay (e dei suoi evanescenti acquirenti) una corte dei Paesi Bassi ha lanciato un ultimatum a Mininova, altro noto tracker Torrent.

Se entro tre mesi tutti i riferimenti a file protetti da copyright non verranno cancellati, Mininova dovrà pagare una multa pari a 1.000 euro per ogni giorno in cui i link ai file torrent saranno tenuti attivi, fino a un massimo di 5.000.000 di euro.

La sentenza è stata emanata dalla Corte Distrettuale di Utrecht, che ha accolto l'istanza presentata dalla Stichting Brein, un'organizzazione olandese che rappresenta diversi titolari di diritti d'autore e che ha fornito la lista dei link da rimuovere.

Nella sentenza si legge: "Mininova incoraggia gli utenti a rendere disponibile materiale coperto da copyright". Secondo il tribunale una quantità tra l'80 e il 90% del materiale condiviso tramite il servizio è protetto dal diritto d'autore.

All'ingiunzione Mininova ha risposto che non è possibile scovare e rimuovere i file torrent che puntano a materiale illegalmente condiviso, ma la corte non ha creduto a questa versione.

domenica 30 agosto 2009

Facebook assumerà 500 dipendenti

Entro l'anno il social network aumenterà del 50% la propria forza lavoro, nonostante la crisi. Obiettivo: un miliardo di utenti.


Facebook assume 500 dipendenti 50% forza lavoro

La crisi economica non risparmia nessuno, o così almeno si sente dire. Facebook contraddice quest'idea annunciando, per bocca di Mark Zuckerberg in persona, l'intenzione di aumentare del 50% il proprio personale entro la fine dell'anno.

Se il principale concorrente, MySpace, si è visto recentemente costretto a tagliare il numero dei dipendenti licenziandone il 30%, Facebook continua a crescere senza accusare rallentamenti.

Il prossimo obiettivo - sostiene Zuckerberg - è quadruplicare gli utenti, facendoli passare da 250 milioni a un miliardo grazie alla conquista di India e Brasile.

Per raggiungere il traguardo Facebook necessita di maggiore forza lavoro e vedrà quindi crescere il numero delle persone che vi si dedicano a tempo pieno, attualmente circa un migliaio.

Il momento d'oro del social network più usato pare dunque tutt'altro che passato. Resta un solo cruccio: capire come far fruttare questo enorme bacino di utenti al massimo delle proprie potenzialità.

"Ho sbloccato l'iPhone legalmente", ecco come

Un provider benevolo e una piccola spesa sono sufficienti a sbloccare l'iPhone, con la benedizione di Apple.


iPhone sbloccato legalmente Sonera Olly Farshi

In molti Paesi, l'iPhone è venduto "bloccato", ossia legato a un operatore in esclusiva: sbloccarlo - cioè renderlo in grado di funzionare con qualsiasi provider - è possibile ma richiede un po di lavoro e soprattutto è vietato, invalida la garanzia e non permette di aggiornare il firmware.

Olly Farshi, felice possessore di un iPhone 3G acquistato due anni fa, è riuscito a sbloccare il proprio melafonino legalmente.

Farshi, che è finlandese, al momento dell'acquisto dell'iPhone ha dovuto sottoscrivere un contratto che per due anni lo legava al provider locale Sonera.

Quando Apple ha iniziato a distribuire in Finlandia L'iPhone 3GS, Sonera ha deciso di permettere agli utenti di estinguere anticipatamente il contratto pagando i mesi rimanenti. Con una tariffa mensile inferiore ai due euro e 13 mesi rimanenti, Farshi ha dovuto sborsare soltanto 24 euro (ne aveva spesi 500 al momento dell'acquisto).

Una volta completata l'operazione, l'operatore ha comunicato a Apple il codice Imei dell'iPhone 3G tramite un'apposito programma.

L'azienda ha autorizzato quindi lo sblocco, che è avvenuto alla prima sincronizzazione con iTunes, sotto forma di un aggiornamento da installare sul telefono.

Ora Farshi può usare il suo vecchio iPhone con qualunque operatore e continuare ad aggiornare il firmware. Sbloccare legalmente l'iPhone è dunque possibile, anche se il contratto non sembrava particolarmente esoso.

sabato 29 agosto 2009

Snow Leopard debutta sui Mac il 28 agosto

Apple ha annunciato la data di rilascio di Mac Os X 10.6, che occupa la metà dello spazio usato dal predecessore e segna il passaggio ai 64 bit.


Apple Mac OS X 10.6 Snow Leopard 28 agosto

Apple ha annunciato la data che segnerà il debutto di Mac Os X 10.6: Snow Leopard sarà in vendita da venerdì 28 agosto, ma è già possibile preordinarlo tramite il negozio online di Apple.

Gli utenti di Leopard (Mac Os X 10.5) potranno acquistare l'aggiornamento per un singolo computer a 29 euro, mentre il Family Pack (valido per cinque computer) costa 49 euro.

Le novità di Snow Leopard comprendono il passaggio delle applicazioni di sistema - Finder, Mail, iCal, iChat e Safari - ai 64 bit, anche se la compatibilità del sistema con le applicazioni a 32 bit è garantita.

Le migliorie apportate al sistema si noteranno anche per quanto riguarda le prestazioni: secondo quanto dichiarato da Apple la nuova versione di Finder è più reattiva di quella che l'ha preceduta mentre Mail ora è in grado di caricare i messaggi in metà del tempo, mentre il back up iniziale eseguito con Time Machine ora è più veloce addirittura dell'80%.

Inoltre, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, Snow Leopard occupa meno spazio rispetto al predecessore: esattamente la metà, sostiene Apple, secondo la quale si possono liberare fino a 7 Gbyte sul disco una volta effettuato l'aggiornamento.

Gli utenti di Mac Os X 10.4 Tiger che vogliono passare alla versione 10.6 possono acquistare il Mac Box Set (che, oltre a Leopard, include iLife 09 e iWork 09) a 169 euro per una licenza singola o a 229 euro per il Family Pack. Condizione indispensabile è possedere un Mac con processore Intel.

Chi ha acquistato un Mac con Leopard dopo l'8 giugno 2009 (ed entro il 26 dicembre) può richiedere l'aggiornamento a Snow Leopard a 9,95 euro, a patto di completare la richiesta entro 90 giorni dall'acquisto.

Wikipedia, le revisioni non andranno subito online

Un gruppo scelto di editori dovrà approvare ogni cambiamento apportato alle voci riguardanti persone viventi.


Wikipedia flagged revision revisione controllata

Una piccola rivoluzione attende la versione di Wikipedia in lingua inglese: entro poche settimane le modifiche alle voci relative a persone viventi non saranno più pubblicate direttamente ma dovranno prima venire approvate da uno tra i volontari con maggiore esperienza.

La decisione segue i sempre più numerosi casi di "vandalismo" che interessano molte voci popolari.

La pratica della flagged revision (verifica delle revisioni) non è una novità assoluta per Wikipedia: l'edizione tedesca dell'enciclopedia online l'ha adottata l'anno scorso, affidando il controllo delle voci a un esercito di 7.500 revisori.

La versione in lingue inglese, tuttavia, è la prima e la più ricca tra le varie edizioni (contiene più di 3 milioni di articoli ed è consultata da circa 60 milioni di americano ogni mese) e la decisione di limitare le modifiche ad alcuni argomenti sta ottenendo una maggiore risonanza nella Rete rispetto a quanto accaduto nella sola Germania.

Non tutti sono contrari. Nel tempo Wikipedia si è evoluta e ha acquisito una certa autorevolezza: se vuole preservarla deve trovare un sistema che garantisca la correttezza delle informazioni riportate anche trasformando una delle caratteristiche che la resero così innovativa al momento del lancio.

Michael Snow, presidente del Consiglio degli amministratori fiduciari della Fondazione Wikimedia, spiega la necessità del cambiamento: "Una volta, forse, la comunità era più tollerante verso le inesattezze e le ambiguità. Ora lo è meno".

La protezione di un punto di vista oggettivo è dunque la motivazione principale che ha spinto Wikipedia alla decisione, che va considerata a livello di esperimento.

Jimmy Wales, fondatore dell'enciclopedia, ha dichiarato che bisogna guardare l'introduzione della flagged revision come un test: "Siamo interessati a tutti i problemi che nasceranno. Quanto tempo sarà necessario per l'approvazione di qualcosa? Un paio di minuti? Giorni? Settimane".

venerdì 28 agosto 2009

Nokia svela il netbook in alluminio

Il Booklet 3G supporta la connettività WiFi e Hspa, pesa poco più di un chilo e usa Microsoft Windows 7.


Nokia Booklt 3G alluminio 1,25 Kg WiFi Hspa

L'interesse di Nokia verso il mondo dei Pc - e in particolare verso i netbook - ha finalmente acquisito una forma concreta che va sotto il nome di Booklet 3G.

Basato sul processore Atom di Intel, l'ultimo arrivato nel settore degli ultraportatili si presenta promettendo una durata della batteria superiore alle 12 ore.

La portabilità non sarà un problema: grazie al sottile telaio in alluminio ultraleggero il Booklet pesa soltanto 1,25 chilogrammi, mentre lo spessore è di circa due centimetri.

Le opzioni per la connettività comprendono sia l'immancabile WiFi che il supporto alle reti 3G/Hspa.

La dotazione hardware comprende anche una porta Hdmi per l’alta definizione video, una fotocamera frontale per le video chiamate, Bluetooth integrato e un lettore SD card.

Il sistema operativo prescelto è Windows, né poteva essere diversamente se si considera il recente accordo concluso con Microsoft per il settore della telefonia mobile.

Non si sa ancora quale versione di Windows verrà installata sul Booklet ma, se dobbiamo credere al video di presentazione, sembra che il sistema prescelto sia Windows 7.

Il display in vetro presenta una diagonale di 10 pollici mentre il modulo integrato A-GPS è stato pensato per sfruttare i servizi Ovi Maps.

Per ora non ci sono altri dettagli, né si conosce quale sarà il prezzo di vendita; Nokia ha promesso che svelerà tutte le caratteristiche ancora segrete durante il Nokia World di Stoccarda, che prenderà il via il prossimo 2 settembre.

I 100 siti più infetti dell'estate

Ecco la classifica dei Dirtiest Web Sites of Summer 2009, il "peggio del peggio" di Internet sulla base del numero di minacce rilevate.


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Per la maggior parte di noi, essere online è un'esperienza quotidiana – navighiamo sul Web per fare shopping, accedere al conto corrente o semplicemente per restare in contatto con gli amici e la famiglia. Come possiamo riconoscere i siti sicuri ed evitare quelli pericolosi, in cui rischiamo il furto dei dati personali o il danneggiamento del Pc?

Symantec ha stilato la classifica dei Dirtiest Web Sites of Summer 2009, ovvero i 100 siti che il software Norton Safe Web ha riconosciuto come i più infetti nel mese di agosto 2009. Questi siti rappresentano il "peggio del peggio" di Internet sulla base del numero di minacce rilevate.

Non è sorprendente scoprire che il 48% di questi siti propone contenuti per adulti. Ma l'elenco comprende anche portali insospettabili, dedicati ad esempio alla caccia al cervo, a servizi di catering, al pattinaggio, a studi legali e alle ultime novità dell’elettronica.

Il malware è la minaccia più comune rilevata in questi siti, seguita da rischi per la sicurezza e possibili intrusioni nel browser. Navigando in uno dei siti, anche senza scaricare nulla o seguire qualche link specifico, si rischia di infettare il computer o, peggio, mettere i propri dati nelle mani dei cybercriminali.

"Come è cambiato lo scenario del malware negli ultimi tempi?"

Ida Setti di Symantec Italia: "La classifica conferma i risultati delle nostre ricerche. Sta crescendo in misura esponenziale il numero di minacce online, che evolvono costantemente perché i cybercriminali cercano sempre nuovi modi per rubare denaro e informazioni sensibili. Nel 2008, la maggior parte delle infezioni si è verificata durante la navigazione Web".

"Cosa rende questi 100 siti così pericolosi?"

Symantec: "Il numero medio di minacce che Norton Safe Web individua in un portale qualsiasi è 23. I Dirtiest Web Sites hanno l’incredibile media di 18.000 minacce per sito. 40 dei 100 siti classificati da Symantec ne hanno oltre 20.000 ciascuno. Il 75% di questi indirizzi distribuisce malware da più di sei mesi".

"Come funziona esattamente Norton Safe Web?"

Symantec: "Il servizio scandaglia il Web e analizza milioni di siti, sfruttando la rete dei 20 milioni di membri della Norton Community Watch che quotidianamente inviano Url sospette per verificarne in tempo reale la sicurezza e l'attendibilità. Norton Safe Web utilizza tecnologie di scansione signature-based, motori avanzati per identificare le possibili intrusioni, analisi dei comportamenti e delle azioni di installazione e disinstallazione per rilevare potenziali minacce come il phishing, il download di malware, le intrusioni nel browser e il collegamento a siti esterni pericolosi". In altre parole: tutte le minacce che nessuno vorrebbe mai fronteggiare.

L'elenco dei siti più pericolosi è pubblicato qui.

giovedì 27 agosto 2009

Verso la telefonia mobile di IV generazione a 100 Mega

L'Unione Europea approva la Direttiva che amplia la banda disponibile sui 900 MHz e favorisce l'alta velocità sino a 100 Mbit/s.


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Con l'Italia come sempre tra gli ultimi, debutta in Europa l'alta velocità - ma quella vera - per la telefonia mobile. L'Unione Europea ha infatti approvato una direttiva che amplia la banda disponibile sui 900 MHz, rendendo possibile i trasferimenti fino a 100 Mbit/s in download.

E' da vedere se anche in questo campo dovremo continuare a essere penalizzati o se alla fine i nostri governanti sapranno permettere l'ingresso di operatori che comincino da dove Telecom interruppe anni addietro, quando si parlava (nella telefonia fissa) di un cablaggio in grande stile della fibra.

Il doppino telefonico, anche se tecnicamente potrebbe essere ancora valido, soffre della rozza stesura dei cavi e della obsoleta realizzazione delle connessioni; e la promessa della telefonia mobile di IV generazione, su cui molti politici sembrano puntare moltissimo, probabilmente restarà solo al livello di esercizio di propaganda pre e post elettorale.

La riorganizzazione voluta dell'europarlamento punta decisamente sull'attribuzione di una parte della banda oggi assegnata ai cellulari (quella di 900 MHz) all'Internet Mobile di III generazione, che perciò dovrà condividere le risorse con il Gsm classico e all'adozione delle ultime tecnologie per la restante parte delle telecomunicazioni.

L'evoluzione tecnica - che si vuole sia approvata entro sei mesi dai vari governi per poi essere pienamente in funzione entro un paio d'anni - punta sia al WiMax sia al LongTerm Evolution (Lte), sistema quest'ultimo preferito dagli scandinavi per una serie di motivi, non ultimo quello che le più avanzate realizzazioni sono da attribuire a Ericsson che pare commercializzerà i primi modem entro l'anno prossimo.

Secondo la Global Suppliers Association, la valocità del mobile punta al rialzo, mentre poco meno di una trentina di operatori sembrano impegnati sul Lte a scapito del WiMax, iniziando da Verizon per finire con Nokia. Altri giganti della comunicazione, tra cui gli onnipresenti Google e Intel, sembra che cercheranno di imporre uno standard basato su WiMax.

Tuttavia un sistema Internet e più generalmente l'intera rete di telecomunicazioni tendenzialmente basata solo sulle trasmissioni radio non pare condivisibile; un poco per la questione della sicurezza dei dati e molto di più per la sicurezza della rete in genere.

Questo perché la rete cablata può essere intercettata e interrotta dagli eventi, sia naturali e occasionali sia voluti, a cominciare da quelli bellici; ma una rete interamente dipendente dal satellite appare destinata alla distruzione irrimediabile al primo conflitto di una certa importanza, nello spazio ma anche e soprattutto per le apparecchiature di gestione e decodifica a terra, come hanno dimostrato i recenti avvenimenti in Medio Oriente.

mercoledì 26 agosto 2009

Sconfessata l'Agcom: gli 899 tornano liberi

Il Consiglio di Stato annulla il blocco dei numeri a pagamento.


Con una mossa probabilmente non troppo a sorpresa, il Consiglio di Stato ha stabilito con una sentenza dello scorso 31 luglio che i servizi telefonici con prefissi 144, 166, 892, 899 nonché i servizi con connessioni satellitari o altre chiamate internazionali non possono essere automaticamente disattivati, salva richiesta contraria di sblocco da parte dell'utente.

Nella motivazione, resa nota oggi, si legge che l'Agcom sarebbe intervenuta nell'adottare il provvedimento (a tutela dell'utente troppo spesso facilmente truffato) senza aver coinvolto adeguatamente tutte le realtà imprenditoriali interessate che utilizzano i servizi a "valore aggiunto".

L'Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, si era appellata contro la decisione del Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso di alcuni operatori che domandavano di sospendere il blocco delle numerazioni a pagamento.

martedì 25 agosto 2009

Google prepara grandi novità, ma in segreto

Il maggior motore di ricerca è al lavoro su "un'architettura di nuova generazione".


Google architettura nuova generazione

Senza grandi clamori, Google sta affilando le armi per la sfida con Bing, il motore di ricerca creato da Microsoft e che sembra preoccupare davvero il gigante di Mountain View.

L'annuncio del rinnovamento è avvenuto tramite un post sul Google Webmaster Central Blog, dove si trova anche il link alla versione "in lavorazione" del motore, non ancora finita ma già operativa.

L'utente comune non noterà alcuna differenza nell'interfaccia né, generalmente, nei risultati rispetto al Google che conosce: le novità si trovano "sotto al cofano" e per ora possono essere apprezzate solo dagli sviluppatori.

Quello compiuto finora è però soltanto il primo passo verso una "architettura di nuova generazione per la ricerca di Google".

Per ora, gli sviluppatori sono aperti alla ricezione di feedback dagli utenti per quanto riguarda le differenze nei risultati tra il vecchio sistema e il nuovo.

Per fornire la propria opinione occorre cliccare sul link Non sei soddisfatto? Aiutaci a migliorare posto in fondo alla pagina e inserire, nel testo da inviare a Google, la parola caffeine.

Google rilascia Chrome per Linux a 64 bit

La versione 4.0.202.2 non si basa più sulle librerie a 32 bit, diventando la prima a essere davvero a 64 bit.


L'ultima versione rilasciata di Google Chrome per Linux, la 4.0.202.2, ha un'importanza particolare: non solo porta con sé le correzioni di molti bug ma è la prima a supportare pienamente le piattaforme a 64 bit.

Chromium Linux per le architetture a 64 bit, in realtà, già esisteva; tuttavia finora si basava sulle librerie a 32 bit. Chrome 4.0.202.2 è dunque la prima versione a essere veramente a 64 bit.

lunedì 24 agosto 2009

I browser preferiscono Xp

I cinque software per navigare più diffusi girano in media il 13% più velocemente sul "vecchio" Xp rispetto a Windows 7.


Browser Windows Xp più veloci 13% di Windows 7

Microsoft ha rilasciato la Release To Manufacturing di Windows 7: in pratica, il sistema operativo così come apparirà sugli scaffali il prossimo 22 ottobre.

Sono in tanti ad aspettare questa nuova versione di Windows, specialmente coloro che sono ansiosi di dimenticare le magagne di Windows Vista e sperano tra l'altro in un miglioramento nelle prestazioni.

Stando ai test condotti da BetaNews, un miglioramento in effetti c'è, ma sfortunatamente non è proprio il caso di cantare vittoria.

Testando i cinque maggiori browser (Internet Explorer 8, Firefox 3.5.2, Opera 10 beta2, Safari 4 e Chrome 3) sotto Windows XP, Windows Vista e Windows 7, il vincitore assoluto è rimasto ancora Xp.

Windows Xp Service Pack 3 riesce a far girare i browser in media il 13% più velocemente rispetto a Windows 7, e ben il 29% più velocemente rispetto a Windows Vista.

Dunque un progresso, rispetto all'immediato predecessore, Seven può vantarlo; confrontato col nonno, tuttavia, perde un po' del proprio fascino.

Perseguitato dalla mafia e da Apple

Con la "complicità" di Apple, la mafia perseguiterebbe un modello ritrosetto; ma è una storia tutta da ridere.


mela

Il debutto è tuttavia serissimo: secondo un esposto presentato a un giudice del Missuri, la casa di Cupertino in accordo con l'Onorata Società di New York si sarebbe resa colpevole di minacce, stalking e torture psicologiche.

Sono così serviti tutti quelli che accusano le persone di razza bianca caucasica di essere freddi e privi di fantasia nella vita sociale e privata; a risollevarne le sorti nell'immaginario collettivo ci ha pensato un certo Gragory McKenna, che stando a quanto pubblica Apple Insider, sostiene di essere psicologicamente e in continuazione aggredito perché, a causa forse della sua avvenenza, alla fine si decida a far parte dell'equipe di modelli gestiti dalla mafia d'oltre oceano.

Sostiene infatti il McKenna di ricevere, tramite le apparecchiature Apple in suo possesso ma altresì sulle automobili sue e della madre, tutte opportunamente modificate, continue minacce, larvate o in codice, dopo aver rifiutato l'invito rivoltogli tempo prima da mafiosi d'origine italiana che volevano obbligarlo a diventare uno di quei "modelli" forzosamente arruolati e gestiti dalla criminalità americana.

La cosa più assurda è che il ricorrente sostiene addirittura che Apple abbia appositamente modificato alcuni brani musicali in vendita su iTunes, in particolare un brano del rapper Mike Jones, che ricorrentemente è costretto a subire, a partire dai portatili Apple che possiede per finire con le auto di sua proprietà e persino quando viaggia su quella della madre.

Con il produttore di Cupertino sono (ovviamente) finiti nel mirino la polizia di Los Angeles, "rea" di non aver dato ascolto alle lamentele dell'uomo, l'FBI e il meccanico "di fiducia". Bisogna ammettere che, nell'insieme, è comunque pubblicità per i prodotti Apple, che evidentemente vantano capacità multimediali oltre ogni ragionevole aspettativa.

domenica 23 agosto 2009

Guardiamolo insieme

Un servizio di streaming simultaneo per il "social viewing".


watchitoo...watch it too
Guardiamolo insieme

Il web 2.0 è sempre più orientato alla condivisione. Youtube e i social network permettono di condividere idee, immagini, filmati rapidamente con chiunque ma la condivisione è spostata nel tempo.

Non si fruisce il medesimo oggetto nel medesimo tempo, infatti spesso si invia il link per condividerne la fruizione. Manca ancora la possibilità di godersi il film o la foto come davanti alla tv, sgranocchiando pop corn e commentando insieme la scena appena vista.

Watchitoo ha pensato a un servizio di streaming simultaneo per più utenti contemporaneamente, affiancando al contempo possibilità di chat audio e video che dia la sensazione di essere realmente "assieme". E' stato definito "social viewing" e il servizio promette la sincronizzazione al singolo frame per offrire quanto di più simile a una vera sensazione di condivisione.

Una volta registrati e effettuato il login si può infatti dare il via alla propria "proiezione" personalizzata, invitando gli amici, ognuno a casa propria ma tutti assieme: questo in sintesi watchitoo, gioco di parole per dire che qualsiasi cosa io guardi, la vedi anche tu.

Al momento Watchitoo è in Beta release, aperto a tutti gratuitamente, ma sarebbero allo studio idee per rendere a pagamento alcune offerte.

Office 2010 per Mac avrà Outlook

Sarà diverso dall'omonima applicazione per Windows, con la quale conserverà però la compatibilità.


Microsoft Office 2010 per Mac Outlook Entourage

La prossima versione di Office per Mac (prevista per la fine del 2010) segnerà il pensionamento di Entourage, il client di posta finora comprese nel software che lascerà il posto a una versione di Outlook realizzata appositamenter per Os X.

Non si tratterà di una semplice rivistazione dell'interfaccia di Entourage: Eric Wilfred, general manager della Macintosh Business Unit, tiene a precisare che il rinnovamento toccherà il cuore dell'applicazione.

Le novità comprenderanno un nuovo database, che "migliorerà l'affidabilità e le prestazioni, e una migliore integrazione con tecnologie come Time Machine per il backup e Spotlight per la ricerca" spiega ancora Wilfred.

Si tratterà di un'applicazione differente dall'omonima versione per Windows, con la quale però è assicurata la compatibilità.

Grave falla in tutte le versioni di Linux

Dopo gli inconvenienti di Mac OS X e Windows 7 RTM, tocca ora al papà del popolarissimo Pinguino di correre ai ripari.


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Evidentemente agosto è stato il mese della scoperta delle falle; alle usuali notizie relative a vulnerabilità sui prodotti di Microsoft, si erano aggiunte quelle inerenti il sistema operativo di Apple, nonché il nuovissimo Windows 7 ancora in fase di rodaggio ma comunque arrivato alla "copia gold" cioè alla compilazione definitiva in attesa della distribuzione.

Secondo quanto pubblicato sul sito di Neophasis è stata trovata e comunicata una falla molto importante relativa ai sistemi basati sul kernel Linux; anzi, su tutti i kernel sinora usciti negli ultimi anni.

Il bug in questione permetterebbe a un malintenzionato la facile acquisizione dei diritti di superuser e quindi l'esecuzione di codice anche malevolo senza che per altro l'utente ordinario si possa accorgere delle routine in esecuzione.

L'importanza della falla ha avuto per conseguenza l'immediata discesa in campo dello stesso Linus Torvalds, che ha distribuito una apposita patch che dovrebbe già essere disponibile per le maggiori distribuzioni.

martedì 4 agosto 2009

L'Europa mette al bando le lampadine da 100 Watt

Dal 1 settembre le prime lampadine a incandescenza usciranno di produzione. Bollette più leggere con lampade alogene e fluorescenti compatte.


Europa addio lampadine incandescenza 100 Watt Cfl

Tra pochi giorni prenderà il via il piano dell'Unione Europea per l'eliminazione delle lampadine a incandescenza, che dal 2012 non avranno più alcun "diritto di cittadinanza" nel Vecchio Continente.

Le prime a scomparire saranno quelle da 100 Watt: a partire dal primo settembre i produttori le non forniranno più ai venditori. Pertanto, una volta esaurite le scorte, questo tipo di lampadine scivolerà per sempre nell'oblio.

Il loro posto sarà preso da lampade di nuova generazione che devono rientrare nelle classi di efficienza energetica A, B o C; quelle a incandescenza rientrano invece nelle classi D, E ed F.

Nella pratica l'illuminazione dei prossimi anni sarà affidata alle lampade alogene e, soprattutto, alle lampade fluorescenti compatte (Cfl), in grado di far risparmiare fino all'80% di elettricità rispetto a quelle a incandescenza, che trasformano in luce solo il 5% dell'elettricità che consumano; il resto è disperso sotto forma di calore.

Lo svantaggio delle nuove lampade è il costo, sensibilmente più alto; tuttavia questa spesa viene ammortizzata grazie alle maggiori efficienza e durata. La bolletta della luce di ogni famiglia che ancora usa lampade a incandescenza dovrebbe così scendere di una cifra compresa tra i 50 e i 160 euro su base annuale.

Un'attenzione particolare andrà riservata al processo di sostituzione delle lampade Cfl: alcuni modelli, soprattutto i meno recenti, contengono mercurio. Lo smaltimento va quindi affidato agli appositi centri.

Il prossimo passo avverrà tra un anno: a partire dal settembre del 2010 cesserà la produzione di lampadine a incandescenza da 75 Watt. Un anno dopo toccherà a quelle da 60 Watt e, nel 2012, spariranno tutte le altre.

Tutto ciò consentirà, secondo i calcoli dell'Europa, di risparmiare fino a 11 miliardi di euro all'anno e di prevenire l'emissione di 32 milioni di tonnellate di Co2.

La vecchia tecnologia resterà in vita solo per alcuni casi particolari: le lampadine da utilizzare negli elettrodomestici (frigoriferi, freezer e forni) e quelle usate in neonatologia e per le incubatrici degli allevamenti saranno ancora a incandescenza.

La strada verso una maggiore efficienza energetica nell'illuminazione proseguirà poi nel 2016, quando la produzione di lampadine di Classe C dovrà terminare.