mercoledì 4 novembre 2009

Microsoft vende Pc online

Il Microsoft Store ora vende desktop, laptop e netbook e finisce per assomigliare sempre di più all'Apple Store.


Microsoft Store vende Pc con Windows 7

Il giorno del dubutto di Windows 7 è anche il giorno in cui il Microsoft Store affronta una piccola ma importante rivoluzione: l'apertura alla vendita di Pc e software di terze parti.

Per il momento questi prodotti sono disponibili solo nella versione americana del negozio online e non è chiaro se la novità si estenderà anche alle altre nazioni.

Laptop, netbook e desktop (per la verità un solo modello di Pc desktop, un Lenovo A600 all-in-one offerto a 999 dollari) possono ora essere acquistati direttamente dal Microsoft Store; per quanto riguarda il software si possono trovare programmi come Norton 360 e Adobe Photoshop.

Naturalmente il grosso della merce in vendita è tuttora rappresentato dai prodotti a marchio Microsoft; i computer sono equipaggiati con Windows 7 e diventano così un'altra via per spingere il nuovo sistema operativo.

Qualcuno ha già fatto notare come questa evoluzione di Microsoft porti l'azienda di Redmond ad assomigliare a Apple, la quale da sempre ha un fornito negozio online dal quale propone i prodotti con il marchio della mela.

martedì 3 novembre 2009

Il giorno di Windows 7

Il 22 ottobre debutta finalmente Windows 7. Più veloce di Vista, facile da usare e meno affamato di risorse, anche se non proprio economico.


Windows 7 22 ottobre

L'attesa è terminata:il 22 ottobre, è il giorno di Windows 7. Lo aspetta Microsoft per risollevarsi dalla cattiva fama che si è conquistata con Windows Vista; lo aspettano gli utenti per sostituire Windows Xp con un sistema che non faccia loro rimpiangere la decisione.

Il compito che Windows 7 si assume è impegnativo: grandi aspettative si sono accumulate nei mesi che hanno preceduto il lancio.

L'ultima creatura di Microsoft si presenta come un sistema più leggero e meno affamato di risorse del predecessore: promette di essere più veloce e in grado di adattarsi a ogni hardware, dai desktop dei videogiocatori più accaniti fino agli economici netbook.

La prima novità, la più evidente, per gli utenti è la rivistazione dell'interfaccia: non sarà radicalmente diversa da quella di Vista ma più pulita e sobria, priva della Sidebar ma dotata della possibilità di aggiungere Gadget sul desktop.

Si rinnova la barra delle applicazioni, aumentata nelle dimensioni e dove i software ridotti a icona non presentano più la descrizione ma soltanto, appunto, l'icona, e la possibilità di mostrare un'anteprima e la cosiddetta Jump List per eseguire rapidamente certe azioni.


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I cambiamenti coinvolgono anche il modo di organizzare i dati: oltre al tradizionale sistema di cartelle, Windows 7 presenta le Raccolte, una sorta di librerie virtuali che permette di raggruppare i file in maniere diverse e semplificare la condivisione, senza doversi per forza ricordare il percorso in cui sono stati salvati.

Proprio al fine di facilitare la condivisione dei dati, Microsoft si è sforzata di semplificare la realizzazione di una rete locale tramite il gruppo Home.

Molto apprezzata dagli utenti sarà la minore invasività dello User Account Control: introdotto in Windows Vista per evitare che software pericolosi accedessero a parti vitali del sistema senza che l'utente ne fosse a conoscenza, è diventato più discreto e non rischia più di causare l'esaurimento nervoso nell'utente che si vede richiedere conferma per ogni operazione.

Sul versante delle applicazioni occorre ricordare l'eliminazione di tutti quei software che appartengono alla famiglia Windows Live: non più integrati nel sistema operativo sin dalla prima installazione, possono sempre essere scaricati da Internet e installati in un secondo momento.

Le applicazioni classiche (come Wordpad o Paint) restano, ma hanno subito un restyling grafico: hanno abbandonato il sistema di menu in favore dei Ribbon già visti in Office 2007 e che sembrano essere il nuovo paradigma adottato da Microsoft per tutti i propri software. Da segnalare, in Wordpad, il supporto al formato OpenDocument oltre a Office Open Xml.


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Agli utenti comuni forse non interesserà, ma Windows 7 segna l'integrazione ufficiale nel sistema operativo della PowerShell, che sostituisce il vecchio prompt dei comandi con una versione più potente e in grado di "comprendere" anche i comandi "in stile Unix".

Non bisogna poi dimenticare il supporto integrato alla tecnologia touchscreen: le vendite di Pc e notebook dotati di schermi touch dovrebbe subire un impulso anche grazie all'uscita di Windows 7.

Windows 7 si prepara a conquistare gli utenti con una delle molte versione: sono sei quelle ufficialmente disponibili, anche se solo tre destinate all'utenza consume: Windows 7 Home Premium, Professional e Ultimate.

I prezzi vanno dai 209,99 euro della versione Home Premium ai 329,99 della Professional ai 339,99 euro della Ultimate per chi acquista un sistema completo. Chi invece vuole aggiornare un sistema già esistente può comprare le licenze d'aggiornamento a 129,99 euro, 299,99 euro o 319,99 euro a seconda dell'edizione di Windows.

Chi invece ha aspettato l'uscita di Windows 7 per dotarsi di un nuovo Pc potrà avere l'edizione Oem, che costa meno di quelle retail: Windows 7 Home Premium Oem costa 98 euro; la versione Professional costa 139 euro e la Ultimate, infine, 190 euro.

lunedì 2 novembre 2009

Mozilla svela il futuro di Firefox 3.6, 3.7 e 4.0

Ecco quello che ci aspetta: interfaccia rivista, migliore gestione dei processi e un occhio di riguardo per Windows 7.


Mozilla Firefox 3.6 3.7 4.0

Entro questo fine settimana - o al più tardi all'inizio della settimana prossima - Mozilla rilascerà la prima beta di Firefox 3.6, che già avrebbe dovuto uscire a metà ottobre.

Nonostante qualche fisiologico ritardo, Mozilla ha tutte le intenzioni di velocizzare i cicli di rilascio delle nuove versioni, facendo dimenticare la lunga e travagliata strada che ha portato a Firefox 3.5 (originariamente noto come Firefox 3.1).

Firefox 3.6 uscirà in versione definitiva entro la fine dell'anno mentre, entro la metà del 2010, vedrà la luce Firefox 3.7. Il grande salto ci sarà tra un anno esatto, quando Firefox 4.0 sarà a disposizione degli utenti per il download.

Mike Shaver, vicepresidente di Mozilla, ha illustrato quali saranno le novità che ci aspettano da qui a un anno. La prossima versione del browser del panda, pur non apportando cambiamenti sconvolgenti, si differenzierà da quella che l'ha preceduta.

Dal punto di vista estetico ci sarà un ampio supporto alle Persona, i diversi temi che permetteranno agli utenti di personalizzare il proprio browser.

Per quanto invece riguarda le novità "sotto al cofano" occorre segnalare la tecnologia che attribuisce la priorità (in termini di uso della banda disponibile) alla scheda attiva e il supporto agli Open Web Font.

Il passaggio alla versione 3.7 segnerà una maggiore integrazione con Windows 7: già la versione 3.6 introduce le trasparenze di Aero Peek, ma quella successiva supporterà anche le Jump List (per eseguire rapidamente alcune azioni direttamente dalla barra dei task).


Firefox 3.7 dovrebbe apparire così

Firefox 3.7 gestirà i plugin in processi separati: se il Flash Player dovesse andare in crash non si porterà dietro tutto il browser. Miglioreranno il supporto ai Css e alla grafica vettoriale, consentendo la realizzazione di animazioni con queste due tecnologie, e ulteriori miglioramenti subirà il motore JavaScript.

I cambiamenti maggiori arriveranno, com'è prevedibile, con la versione 4.0: ogni scheda avrà il proprio processo separato dagli altri (un po' come fa già Google Chrome) e debutterà JetPack, un sistema di realizzazione e gestione delle estensioni che dovrebbe porre fine ai problemi di compatibilità nel passaggio da una versione all'altra del browser.


Firefox 4.0 dovrebbe apparire così

Cambierà infine ancora l'interfaccia, che diventerà più essenziale e che, secondo alcuni, richiamerà fin troppo da vicino quella di Chrome. In ogni caso, per vedere la realizzazione di tutte queste idee c'è tempo in abbondanza.

sabato 17 ottobre 2009

Windows 7 a 29,99 dollari per gli studenti

L'offerta prende il via il 30 settembre, ma non in Italia.


Windows 7 29,99 dollari per gli studenti

Gli studenti americani di College e Università potranno aggiornare la loro copia di Windows Xp o Vista a Windows 7 spendendo solo 29,99 dollari, ma per farlo avranno tempo solo fino al 3 gennaio 2010.

Microsoft ha deciso di fare uno sconto di 90 dollari a tutti coloro che sono in possesso di un indirizzo di posta elettronica fornito dalla scuola e vogliono una versione di aggiornamento di Windows 7.

Costoro potranno scegliere tra Windows 7 Home Premium e Professional. L'offerta è limitata agli Stati Uniti (dove le possibilità di aderire si apriranno il prossimo 30 settembre) e in pochi altri Paesi: Francia, Germania, Australia, Canada, Corea del Sud e Messico (dal 22 ottobre).

Ancora non si sa se Microsoft abbia intenzione di attivare offerte analoghe in ulteriori Stati, tra cui l'Italia. In Australia la promozione terminerà il 31 marzo

venerdì 16 ottobre 2009

L'Agcom blocca di nuovo i numeri a sovrapprezzo

Dal primo gennaio 2010 i vari 899, 144 e simili saranno inaccessibili a tutti.


Agcom blocco numeri a sovrapprezzo 899 Tar del Laz

C'è da sperare che sia davvero la volta buona: l'Agcom ha decretato il blocco automatico e gratuito dei numeri a sovrapprezzo a partire dal primo gennaio 2010.

Le parti in causa potranno intervenire nei prossimi 30 giorni per integrare il provvedimento dell'Autorità con osservazioni e contributi.

L'efficacia del blocco è dimostrata dal fatto che, durante il precedente periodo in cui era in vigore, c'era stata una drastica riduzione (circa il 90%) nel numero delle "bollette gonfiate" e nell'uso abusivo dei numeri a sovrapprezzo.

Dall'anno prossimo, dunque, chi vorrà telefonare ai vari 899, 144, 166, 199 e via di seguito dovrà chiederne lo sblocco. Inoltre sarà aggiornato l'elenco delle numerazioni per le quali si può richiedere il blocco.

giovedì 15 ottobre 2009

Google Books lancia i libri "on demand"

Grazie alla "Espresso Book Machine" chiunque potrà stamparsi a costi contenuti un libro scelto tra due milioni di titoli.


Google Books Espresso Book Machine On Demand

Anche se tutti sostengono che gli e-book rappresentano il futuro, i fan dei libri cartacei non sono certo pochi e questo Google lo sa bene.

Grazie a un accordo tra Google e la On Demand Books, chiunque potrà stamparsi a prezzo contenuto uno qualsiasi dei più di due milioni di libri presenti nel catalogo di Google Books e su cui i diritti sono scaduti.

Lo strumento per creare un "libro fatto in casa" è la Espresso Book Machine (creata e commercializzata proprio dalla On Demand), un'apparecchiatura in grado di stampare e rilegare un libro di 300 pagine creando un'edizione economica in meno di cinque minuti.

Delle macchine Espresso sono presenti nelle biblioteche e nelle università di alcuni Paesi come gli Stati Uniti, il Canda, l'Australia, l'Inghilterra e l'Egitto; ognuna costa 100.000 dollari ma il produttore è disposto anche ad affittarle.

L'accordo tra le due società permetterà agli utenti di scegliere uno dei libri non più coperti dal copyright (quindi pubblicati prima del 1923), recarsi in uno degli esercizi che dispongono di una Espresso Book Machine e stamparlo direttamente, impiegando solo cinque minuti e spendendo 8 dollari (questo, almeno, è il prezzo consigliato).

On Demand Books ha già a catalogo 1,6 milioni di libri, il che porta il numero totale dei titoli a 3,6 milioni. Per ogni copia stampata, alle due società andrà un dollaro.

La faccenda diventerà ancora più interessante se Google riuscirà a strappare un accordo con gli editori che permetta ai lettori la stampa in autonomia di titoli più recenti, anche se in questo senso la strada sembra decisamente ardua.

Un eventuale successo delle Espresso Book Machine cambierebbe completamente il mondo dell'editoria, trasformando il modello centralizzato attuale (che prevede un unico centro di produzione e tanti punti di distribuzione) decentrando la produzione.

Se tutto ciò delinea un fosco futuro per le case editrici, i lati positivi comprendono per biblioteche e università la possibilità di avere un catalogo pressoché sterminato fino e per le zone disagiate quella di offrire materiale per l'alfabetizzazione e la scolarizzazione che in altro modo sarebbe difficile se non impossibile reperire.

lunedì 12 ottobre 2009

Office Web Apps lancia la sfida a Google Docs

Microsoft svela la versione online di Office: Word, Excel e PowerPoint saranno gratuiti sul web.


Microsoft Office Web Apps Google Docs

Microsoft si prepara a dare battaglia in grande stile a Google Docs iniziando a svelare Office Web Apps, la versione online della suite per ufficio.

Al momento Office Web Apps si trova nella fase di Technical Preview: una sorta di pre-beta in cui alcune decine di migliaia di utenti testano le funzionalità di base e segnalano la presenza di bug.

La versione online di Office comprende gli equivalenti di Word, Excel, PowerPoint e OneNote: si tratta di programmi che non comprendono tutte le funzionalità degli omologhi installabili sul Pc ma forniscono il necessario per il lavoro quotidiano.

Che le applicazioni Web possano quasi sostituire le tradizionali suite da ufficio anche in ambito aziendale è testimoniato dal successo di Google Docs che, secondo i dati di Idc, ormai è usato (anche se non esclusivamente) da una impresa su cinque.

Ciò significa risparmio per le realtà business e un calo degli introiti per Microsoft, che infatti sta correndo ai ripari.

Da parte dell'azienda di Redmond non c'è comunque alcuna intenzione di rendere disponibile Office Web Apps a pagamento (anche perché sarebbe controproducente, vista la disponibilità di alternative gratuite e apprezzate): conclusa la fase di test, chiunque disponga di un account Windows Live potrà utilizzare la suite.

I documenti creati con le versioni Online di Word, Excel e PowerPoint saranno salvati nello SkyDrive, il servizio di Microsoft che offre 25 Gbyte di spazio di memorizzazione remoto.

Office Web Apps dovrebbe uscire dalla fase beta entro la fine dell'anno; sarà utilizzabile con Internet Explorer 7 e 8, Firefox 3.5 e Safari 4, ma in generale tutti i browser recenti dovrebbero supportarlo senza problemi.

domenica 11 ottobre 2009

Twitter lancia le microchiamate con Jajah@call

Tutti gli utenti potranno effettuare telefonate gratuite, ma lunghe al massimo due minuti.


Jajah @call Twitter telefonate VoIP

Dopo Facebook, anche Twitterannuncia la possibilità di far parlare tra loro i propri utenti; come Facebook, per farlo si affida a un software di terze parti.

A partire da oggi tutti gli utenti di Twitter possono chiamare gli altri grazie al servizio chiamato Jajah@call, fornito dalla società di comunicazioni via Internet Jajah.

Ognuno dovrà semplicemente digitale @call@nomeutente - dove nomeutente è chiaramente l'Id di Twitter del destinatario della telefonata - per avviare la comunicazione, che almeno fino alla fine della fase beta sarà limitata a due minuti.

Secondo i fornitori del software, due minuti rappresentano "l'equivalente vocale di un tweet", che come tutti sanno è limitato a 140 caratteri.

Il servizio è gratuito - l'unica condizione è che entrambi gli utenti dispongano di un account Jajah - e dovrebbe funzionare da qualsiasi dispositivo, Pc o smartphone che sia; i destinatari potranno naturalmente ignorare le telefonate indesiderate.

Per proteggere la privacy, inoltre, le chiamate potranno avvenire soltanto tra follower, ossia colore che seguono i post di un determinato utente.

reCaptcha aiuterà Google Books

Gli esseri umani aiuteranno gli Ocr di Mountain View e ne guadagneranno in sicurezza.


Google acquisisce reCaptcha Book News Archive

Una delle critiche che alcuni muovono a Google Books è la scarsa qualità di diverse opere acquisite: non tutte le acquisizioni sono fatte a regola d'arte e i testi risultanti sono incomprensibili.

Ciò è dovuto al fallimento del software preposto al riconoscimento ottico dei caratteri (Ocr): servirebbe una supervisione umana che però, considerato l'elevato numero di libri, richiederebbe tempi enormemente lunghi.

Ora tutto ciò potrebbe cambiare: Google ha acquisito - in cambio di una cifra sconosciuta - reCaptcha, un servizio che unisce la protezione dai bot e la digitalizzazione delle opere cartacee.

Rispetto ai captcha tradizionali, reCaptcha non offre semplicemente delle parole distorte che l'utente deve identificare - pratica che ha lo scopo di distinguere gli esseri umani dai programmi - ma brani tratti da libri o giornali.

Ora, in seguito all'acquisizione, chi utilizzerà reCaptcha aiuterà progetti come Google Books e Google News Archive a migliorare i testi che contengono, risolvendo i problemi che hanno messo in difficoltà i software Ocr.

Un ulteriore lato positivo è rappresentato dal fatto che questo sistema, oltre a essere utile, pare anche più sicuro dei sistemi tradizionali.

sabato 10 ottobre 2009

In Italia Curve 8520, il BlackBerry a basso costo

Chi non vuole sottoscrivere un abbonamento può avere lo smartphone di Rim a 249 euro da Vodafone, Tim e Wind.


Rim BlackBerry Curve 8520 Tim Wind Vodafone 249 eu

Il BlackBerry Curve 8520, annunciato per il mercato italiano all'inizio del mese, è protagonista delle offerte di tre operatori mobili: Vodafone, Tim e Wind.

Il Curve 8520 è un modello particolarmente interessante in quanto si presenta come dispositivo relativamente a basso costo (249 euro) pensato per diffondere gli smartphone di Rim anche al di fuori della tradizionale utenza business.

L'aspetto è quello tradizionale dei BlackBerry: una tastiera Qwerty completa sormontata dallo schermo (da 2, 46 pollici); tra le due parti non c'è però la solita "pallina" ma un trackpad ottico, sensibile al tocco.

All'interno troviamo un processore che lavora a 512 MHz e 256 Mbyte di memoria flash, espandibili fino a 32 Gbyte con una scheda microSD/SDHC; una scheda da 2 Gbyte è già inclusa.

La fotocamera è da 2 megapixel mentre per quanto riguarda la connettività è presente il supporto a Wi-Fi 802.11b/g, Gsm, Gprs ed Edge ma non alle connessioni 3G.

Ogni operatore prevede offerte particolari che riducono il prezzo del BlackBerry in sé in cambio di un abbonamento mensile.

Chi sceglie Vodafone trova il Curve 8520 già disponibile; chi preferisce Wind dovrà aspettare la fine di settembre; gli utenti Tim, infine, avranno lo smartphone di Rim a partire da ottobre.

venerdì 9 ottobre 2009

Chrome 3.0, sempre più veloce e personalizzabile

L'ultima versione stabile del browser di Google supporta i temi e migliora l'interfaccia. Entro la fine dell'anno sarà pronto per Mac OS X.


Google Chrome 3.0 supporto ai temi Mac OS X

Se c'è una ragione per la quale Chrome è apprezzato è la velocità: considerato quasi imbattibile per la rapidità con cui mostra le pagine Web, finora mancava tuttavia di quelle possibilità di personalizzazione che spingono gli utenti a preferirgli altri browser.

Con il rilascio ufficiale della versione 3.0 stabile Google cerca di colmare il divario che ancora esiste iniziando ad aggiungere alcune funzioni che migliorano l'esperienza d'uso.

Alcune migliorie riguardano una raffinazione dell'interfaccia: per esempio ora la pagina per la gestione delle schede è più "pulita", maggiormente personalizzabile e con supporto al drag and drop; la Omnibox (la barra degli indirizzi) ora mostra anche delle icone accanto alle voci per facilitare la distinzione tra risultati delle ricerche, segnalibri e siti già visitati.

Tra le novità nascoste "sotto al cofano" si conta un aggiornamento del motore JavaScript V8, che secondo Google migliora le proprie prestazioni del 150% rispetto alla versione 1.0 di Chrome e del 25% rispetto alla 2.0 e il supporto ai tag video, audio e canvas di Html 5.

Inoltre Google con questa versione corregge due vulnerabilità e annuncia il rilascio della prima versione stabile di Chrome per Mac OS X per la fine dell'anno.

Lo sviluppo di Chrome procede senza sosta a un ritmo dettato, più che da cambiamenti sensazionali di versione in versione, da piccoli aggiustamenti e aggiunte di funzioni che completano il software.

Procedendo in questo modo Google può vantarsi di aver rilasciato, soltanto nell'ultimo anno, 51 versioni di sviluppo, 21 versioni beta e 15 stabili, correggendo in totale qualcosa come 3.500 bug.

Chrome 3.0 segue il rilancio della versione 2.0 a meno di quattro mesi di distanza; è già in cantiere tuttavia Chrome 4.0, che dovrebbe segnare il debutto del supporto alle estensioni.

giovedì 8 ottobre 2009

Polizia e YouTube a scuola per spiegare la Rete

Il progetto "Non perdere la bussola" sensibilizzerà gli studenti sull'uso sicuro di Internet. Tra gli argomenti: privacy, netiquette, cyberbullismo e difesa del copyright.


Non perdere la bussola Polizia scuola YouTube

La Polizia delle Comunicazioni, YouTube e il Ministero dell'Istruzione hanno unito le forze e dato il via al progetto Non perdere la bussola che ha per destinatari i ragazzi tra i 13 e i 18 anni.

Lo scopo è la sensibilizzazione sulla sicurezza in Rete e l'uso responsabile di Internet, in particolare dei social network e dei servizi, come YouTube, che permettono di caricare e condividere video amatoriali.

Durante l'intero anno scolastico 2009/2010 ogni scuola - facendone richiesta - potrà ospitare dei workshop formativi tenuti da giovani agenti di Polizia che affronteranno vari argomenti: dalla tutela della privacy alla spesso ignorata netiquette, dalla permanenza in Rete dei contenuti generati dagli utenti sino alla difesa del diritto d'autore e a fenomeni come il cyberbullismo.

Ogni workshop sarà strutturato in due parti: una didattica (con la spiegazione teorica di come funzionano le comunicazioni all'interno dei social network e alcune indicazioni pratiche su come tutelarsi in rete) e una pratica (dedicata al confronto con studenti e insegnanti).

I mezzi utilizzati comprenderanno un kit didattico fornito da YouTube, come la YouTube Map - una pubblicazione in Pdf che raccoglie le indicazioni per un utilizzo sicuro del servizio - e alcuni filmati dimostrativi.

Polizia e YouTube mirano in questo modo a prevenire quei fenomeni di cui si ha, di tanto in tanto, tristemente notizia e che spaziano dalla violazione della privacy ai casi di pedofilia online.

"Internet non è diverso dalla vita di tutti i giorni" ha spiegato Marco Pancini, European Senior Policy Consuel di Google: "anche sulla rete ci sono dei codici di condotta che regolano le reti sociali".

Le scuole intenzionate a partecipare trovano le informazioni su una pagina messa a disposizione da YouTube, oppure possono chiedere chiarimenti scrivendo all'indirizzo polizia.comunicazioni@interno.it.

martedì 6 ottobre 2009

Opera Mini 5.0 porta i tab sui telefonini

Supporto alla navigazione a schede, gestore delle password e pagina di Accesso Rapido sono le principali novità.


Opera Mini 5.0 beta tabbed browsing Speed Dial

A meno di un anno dal rilancio della versione 4.2, Opera Software ha reso disponibile per il download Opera Mini 5.0 beta.

Questa versione del browser gratuito per i cellulari Java eredita alcune funzioni dal fratello dedicato ai computer come il supporto alle schede, la pagina di Accesso Rapido e il gestore delle password.

L'interfaccia è stata rivista, aggiornando il layout e introducendo alcune modifiche attese, come la possibilità di digitare direttamente all'interno delle caselle di testo (fino alla versione precedente si apriva una pagina a parte).

Opera ha migliorato l'integrazione sia con le interfacce di tipo touchscreen che con quelle basate su Pad: per esempio, premendo a lungo il tasto di selezione o lo schermo - come per effettuare le operazioni di copia e incolla - ora è possibile anche aprire i collegamenti in una nuova scheda o visualizzare un'immagine.

La navigazione con Opera Mini passa sempre attraverso i server della società, che comprimono le pagine e le inviano al browser (come per la funzione Turbo della versione desktop).

In questa beta è scomparso nuovamente (era già successo nel passaggio alla versione 4.0) il supporto alle skin insieme alla possibilità di personalizzare le ricerche e alla funzionalità Opera Link, che consente la sincronizzazione dei segnalibri, della cronologia e delle preferenze di Accesso Rapido tra diverse installazioni del browser.

Tutte queste funzioni - promette Opera Software - saranno reintrodotte, mentre la gestione dei video non verrà integrata a breve nel browser, che continuerà a usare il lettore multimediale separato del telefonino.

Opera Mini 5.0 beta può già essere scaricato dal sito ufficiale.

lunedì 5 ottobre 2009

Fast Flip per sfogliare le notizie online con Google

I Labs di Google presentano un aggregatore di news che consente un'esperienza simile allo sfogliare un giornale cartaceo. Una rassegna stampa con l'interfaccia di Chrome.


Google Fast Flip News si sfogliano rivista cartace

Google ha ideato un sistema per accedere rapidamente alle notizie nel Web e forse irritare contemporaneamente gli editori.

Fast Flip è l'ultima creatura uscita dai Google Labs: si tratta di una sorta di rivista virtuale da sfogliare tramite browser, o anche dal telefonino (iPhone e Android sono già supportati).

Gli sviluppatori di Google si sono accorti che navigare di sito in sito alla ricerca di notizie - e anche all'interno di uno stesso sito - significa passare parecchio tempo nell'attesa che le pagine vengano scaricate.

La presenza di molte immagini e di animazioni in Flash (o Silverlight) appesantisce le pagine, per cui il navigatore medio aspetta diversi secondi per ogni articolo solo per poi scoprire che magari la notizia non gli interessa davvero.

Fast Flip risolve il problema presentando un'anteprima delle pagine così come appaiono sui siti originali, organizzate per categoria e mostrate grazie a un sistema che consente di passare dall'una altra tramite due grosse frecce, proprio come se si stesse sfogliando una rivista.

Una colonna a scomparsa, posta sulla sinistra, ha poi la funzione di indice, permettendo di scorrere rapidamente i contenuti.



In questo modo ci si può fare un'idea della notizia leggendone l'inizio e vedendola per come appare sul sito di provenienza. Se interessa si può cliccare e ottenere la versione originale; altrimenti si volta pagina e si passa a quella successiva.

Le fonti di cui Fast Flip per ora si serve sono americane, testate con cui Google ha concluso un accordo che prevede la condivisione delle entrate pubblicitarie.

Un'eventuale diffusione all'estero dovrà passare l'approvazione dei fornitori di contenuti delle varie nazioni

venerdì 2 ottobre 2009

Nec, Casio e Hitachi uniscono le divisioni cellulari

Nasce la joint venture Nec Casio Mobile Communications, con la fusione delle operazioni di telefonia mobile dei tre colossi giapponesi.


Nec Casio Hitachi joint venture Mobile

Nec, Casio e Hitachi hanno deciso di unire le proprie forze nel settore della telefonia mobile: entro il 2010 prenderà vita una joint venture denominata Nec Casio Mobile Communications, che diventerà il secondo produttore giapponese di telefonini (dopo Sharp).

Casio e Hitachi collaborano già dal 2004, quando crearono la Casio Hitachi Mobile Communications; grazie all'accordo con Nec, le tre compagnie arriveranno a controllare il 20% del mercato in Giappone.

Nella joint venture, Nec parteciperà al 66%, Casio al 17,34% e Hitachi al 16,66%; la società avrà un capitale iniziale di 1 miliardo di yen (7,6 milioni di euro) e i dipendenti saranno 2.200.

Nec Casio Mobile Communications dovrebbe diventare il fornitore di riferimento per aziende come Ntt DoCoMo e Softbank, permettendo a ognuna delle sue tre componenti di risparmiare sui costi di sviluppo, che si aggirano intorno ai 111 milioni di dollari per ogni nuovo modello di telefonino.

giovedì 1 ottobre 2009

Il Wi-Fi 802.11n è ufficialmente uno standard

Dopo sette lunghi anni, l'IEEE ha ratificato le specifiche per le connessioni wireless a 300 Mbit/s.


Ieee standard wireless 802.11n Wi-Fi 300 Mbps

L'Institute of Electrical and Electronic Engineers, dopo sette anni dall'inizio dei lavori, dodici bozze prese in esame e tutta una serie di prodotti già in commercio secondo le specifiche provvisorie, ha finalmente approvato lo standard wireless 802.11n.

Anche se da più di 2 anni il Wi-Fi n è presente in moltissimi dispositivi regolarmente venduti (con il benestare della Wi-Fi Alliance), tutti dovevano indicare chiaramente che il supporto era limitato alle specifiche Draft, ossia non ancora definitive.

Finalmente, con la conclusione dei lavori esiste uno standard accettato, sebbene la Wi-Fi Alliance stessa si sia impegnata a rassicurare chi, dal giugno del 2007, ha acquistato prodotti compatibili con la versione provvisoria dello standard: continueranno a funzionare insieme ai dispositivi realizzati con lo standard definitivo e, nella maggioranza dei casi, il loro firmware potrà essere aggiornato.

Il Wi-Fi 802.11n porta la velocità massima raggiungibile in teoria a 300 Mbit/s (lo standard precedente, 802.11g, arriva fino a 54 Mbit/s), e supporta la tecnologia MIMO (Multiple-Input, Multiple-Output) che consente l'utilizzo di più antenne per ricevere e trasmettere, incrementando la banda disponibile.

Il piccione viaggiatore batte Internet in velocità

Dopo il gabbiano Jonathan Livingston, è il piccione Winston il volatile più famoso del mondo.


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Promosso da Unlimited Group, una società finanziaria sudafricana, un test volto a dimostrare che sulle piccole e medie distanze i vecchi sistemi di comunicazione non sempre possono essere accantonati perché superati dall'evoluzione tecnica.

In un'attività frenetica come quella finanziaria, dove è essenziale la velocità di adeguamento all'evoluzione dei mercati, non poteva infatti essere tollerata la lentezza del trasferimento online, che pare impiegasse mediamente ben sei ore per coprire la distanza tra due uffici della Unlimited Group distanti appunto 80 chilometri.

Perciò i responsabili dei servizi informatici hano pensato di effettuare un test mettendo alla prova Winston, un piccione viaggiatore appositamente addestrato a coprire il percorso, con il trasferimento di una chiavetta Usb con 4 Gbyte di dati.

Ebbene, Winston ha brillantemente superato il confronto coprendo la distanza in 45 minuti netti; anche aggiungendo i tempi morti del caricamento e scaricamento dati dal supporto, il confronto è nettamente a favore del piccione, che in quest'epoca di esasperato tecnicismo certo meriterebbe almeno un piccolo monumento a ricordo dell'impresa e del suo significato non solo materiale.

Ovviamente, nulla si sa circa i metodi adottati da Unlimited Group in ambito sicurezza, anche se non è difficile immaginare una cifratura con uno dei tanti metodi a disposizione; e chi giudicasse l'avvenimento come una goliardata, non può non ricordare che, storicamente, la fortuna di uno dei maggiori banchieri a livello planetario iniziò proprio ai primi dell'800 con un efficiente sistema di comunicazioni sugli esiti della battaglie napoleoniche.

mercoledì 30 settembre 2009

Palm Pixi, un Pre in formato ridotto

Più compatto e meno costoso del fratello maggiore, Pixi offre il sistema operativo WebOS e schermo multitouch. Manca però della connettività Wi-Fi.


Palm Pixi fratello minore di Pre WebOS senza Wi-Fi

Il Palm Pre ha un fratello minore: si chiama Pixi e si presenta più compatto ed economico (anche se il prezzo ufficiale ancora non è stato rivelato) rispetto al modello precedente.

Dotato del sistema operativo WebOS, Pixi dispone di uno schermo multitouch da 2,63 pollici in grado di offrire una risoluzione di 320x400 pixel e di una tastiera completa Qwerty.

All'interno si trova il processore Qualcomm Msm7627 (leggermente meno potente di quello usato dal Pre), accompagnato da 8 Gbyte di spazio di memorizzazione, modulo Gps, accelerometro e due sensori: quello di prossimità e quello di luminosità.

L'immancabile fotocamera arriva a 2 megapixel ed è dotata di flash. Per quanto riguarda la connettività, sono supportati Bluetooth 2.1 e Umts ma manca il Wi-Fi.

Il tutto è contenuto all'interno di un corpo che misura 111 x 55 x 10,85 millimetri e pesa 99,5 grammi.

Il Palm Pixi sarà in vendita entro Natale 2009 negli Stati Uniti (in esclusiva con l'operatore Sprint Nextel) mentre ancora non ci sono informazioni circa una sua commercializzazione in Europa.

lunedì 28 settembre 2009

UE: metà dei siti di e-commerce è irregolare

Il 55% dei siti che vendono elettronica di consumo non rispetta le normative europee per la tutela dei consumatori.


UE 55% siti e-commerce elettronica irregolari

Un'indagine promossa dall'Unione Europea sui siti Web che vendono prodotti di elettronica di consumo ha portato a risultati piuttosto sconfortanti per gli acquirenti: ben il 55% dei siti esaminati presenta irregolarità rispetto alle normative europee.

L'Europa ha preso in esame 200 tra i "principali siti web che vendono apparecchiature elettroniche" e "più di 100 siti web su cui i reclami dei consumatori avevano richiamato l'attenzione", come si legge nel rapporto, per un totale di 369 casi esaminati.

Scopo dell'indagine era capire se i siti fossero conformi alle norme europee in tre ambiti: la presenza di informazioni complete per contattare il commerciante, la pubblicazione di informazioni chiare sull'offerta (in particolare una chiara descrizione del prodotto e il prezzo totale) e la visualizzazione di informazioni chiare sui diritti dei consumatori, come il diritto di recesso entro 7 giorni senza la necessità di fornire una motivazione.

In più della metà dei casi (il 55%) sono state riscontrate irregolarità che attualmente sono oggetto di indagini ulteriori.

Dei siti segnalati come irregolari, il 66% fornisce informazioni fuorvianti sui diritti dei consumatori, per esempio negando la possibilità di restituire il prodotto o facendo credere che sia possibile ottenere un rimborso soltanto sotto forma di buono acquisto.

Il 45% dei siti problematici, poi, fornisce informazioni fuorvianti sul prezzo totale, celando abilmente fino all'ultimo i costi extra di consegna.

Infine, il 33% dei siti non mette o mette in forma incompleta le informazioni per contattare il commerciante, così che in caso di problemi gli acquirenti non sappiano a chi rivolgersi.

Ora che i problemi sono venuti alla luce, il Commissario europeo responsabile per i consumatori, Meglena Kuneva, si aspetta che i siti con problemi regolarizzino la propria posizione; se non lo faranno partirà un'azione legale con conseguenze che andranno da sanzioni pecuniarie fino alla chiusura dei siti.

Entro la metà del 2010 l'Europa renderà noti i risultati di questa campagna.

domenica 27 settembre 2009

Steve Jobs presenta gli iPod Nano con videocamera

l Ceo è tornato sul palco per presentare la nuova linea di lettori multimediali e la versione 9 di iTunes.


Steve Jobs Apple iPod Nano videocamera radio FM

Ora è ufficiale: dopo l'evento del 9 settembre si può dire che Steve Jobs è davvero tornato al suo posto dopo il trapianto di fegato e la convalescenza da cui era rientrato part-time nel giugno scorso.

Come ci si aspettava, cuore della conferenza stampa di mercoledì 9 è stata la presentazione degli ultimi modelli ipod, i lettori musicali che dal 2001 sono stati venduti in 225 milioni di esemplari.

La prima sorpresa riguarda il nonno di tutti gli iPod, il Classic: nonostante periodicamente qualcuno lo dia per spacciato, Apple ha deciso di mantenerlo in produzione aumentandone le dimensioni del disco che passa da 120 a 160 Gbyte.

L'iPod Touch si avvicina al fratello iPhone 3GS per quanto riguarda l'hardware, adottandone lo stesso processore e il relativo aumento di prestazioni, oltre allo schermo in vetro. Scomparsa la versione da 16 Gbyte, restano in commercio quelle da 8, 32 e 64 Gbyte, vendute a 189, 279 e 369 euro.

Il più piccolo della famiglia, l'iPod Shuffle, guadagna nuovi colori (blu, verde e rosa oltre ai già noti nero e argento) e aumenta la propria capacità di memorizzazione, presentandosi in versione da 2 o da 4 Gbyte al prezzo di 55 e 75 euro rispettivamente.

Trovare lavoro coi social network

Oltre oceano quasi la metà dei responsabili delle risorse umane consulta regolarmente i social network per vagliare le domande di assunzione.


man

Facebook si è proposto ripetutamente agli onori della cronaca per avere causato un po' ovunque licenziamenti in tronco di dipendenti pubblici e privati, di volta in volta accusati di dedicare troppo tempo al networking oppure al contrario di avere, anche solo occasionalemte, espresso giudizi poco lusinghieri sul management o sull'organizzazione aziendale.

Ma secondo un recente sondaggio commissionato da CareerBuilder a Harris Interactive, nota multinazionale ricercatrice di mercato e specializzata in inchieste telefoniche, i maggiori siti di aggregazione sociale sono sempre di più passati al vaglio dai responsabili delle assunzioni, dai capi del personale e in genere da tutti coloro che hanno responsabilità nella gestione delle risorse umane.

Scopo delle "indagini" sarebbe non tanto il desiderio di cercare ed espellere le eventuali "mele marce" quanto il desiderio di scoprire quanto più possibile riguardo alla sfera privata dei possibili futuri dipendenti.

Il fenomento sta assumendo dimensioni impensabili e pare - anche se il condizionale è d'obbligo - che sia già sbarcato in Europa; resta il fatto che al sondaggio oltre il 45% dei responsabili delle risorse umane ha risposto affermando di consultare regolarmente Facebook, MySpace e LinkedIn per farsi un'opinione dei candidati all'impiego, e che circa un terzo di essi sono stati preventivamente scartati in ragione del contenuto delle pagine personali sul network.

Tra le cause più frequenti le dichiarazioni relative all'assunzione di droghe e alcoolici, la pubblicazione di fotografie "inappropriate" o semplicemente l'impressione di essere socialmente poco integrati; d'altro canto CareerBuilder, forse anche per timore di perdere consensi e clientela, incoraggia l'uso delle reti sociali affermando che "almeno parte delle assunzioni si sono verificate per merito delle informazioni" ivi reperite.

La notizia nel complesso lascia un po' d'amaro in bocca e conferma una volta ancora l'effetto di "spersonalizzazione" indotto dall'uso distorto dell'Internet. Infatti le proposte lavorative sembrerebbero sempre meno legate all'esperienza professionale e all'intervista personale con un reclutatore esperto, a favore della massima semplificazione a costi nulli prendendo per buona un'immagine di sè di solito falsata dal momento psicologico in cui è stata consegnata all'eternità virtuale.

Firefox segnalerà gli aggiornamenti di Flash

Se la versione di Adobe Flash presente sul Pc contiene vulnerabilità, il browser inviterà l'utente a scaricare una nuova versione.

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 08-09-2009]

Firefox avvisa aggiornamenti Flash

Secondo alcune stime, Adobe Flash è installato sui computer del 99% dei navigatori. Stando ai dati di Trusteer - società che si occupa di sicurezza - circa l'80% degli utenti di Pc non ha ancora installato gli aggiornamenti di sicurezza dei propri software a due settimane dal loro rilascio.

Questi due dati, presi insieme, mostrano come molti utenti navighino in Internet senza le adeguate protezioni: Flash è dappertutto, ma spesso non è aggiornato e quindi è vulnerabile a un attacco.

Mozilla ha deciso di occuparsi della difesa degli utenti di Firefox integrando nelle prossime versioni del browser - la 3.0.14 e la 3.5.3, entrambe attualmente in beta - un controllo sull'aggiornamento di Flash.

Ogni volta che Firefox controllerà la presenza di aggiornamenti per sé stesso compirà la medesima operazione per il software di Adobe e segnalerà all'utente l'eventuale necessità di installare un update, fornendo un link.

sabato 26 settembre 2009

Intel presenta i Core i5 Lynnfield

Dedicati ai desktop di fascia media, supportano Pci Express 2 e Turbo Boost. Debuttano anche i primi i7 con HyperThreading.


Intel Core i5 i7 Lynnfield HyperThreading

Intel ha presentato due nuovi processori appartenenti alla famiglia Core i7 (per la fascia alta del mercato desktop) e i primi esemplari della famiglia Core i5 (per la fascia media del mercato desktop): tutti basati sull'architettura Nehalem, erano finora noti con il nome in codice di Lynnfield e usano il socket LGA 1156.

Queste Cpu sono già in commercio insieme al chipset P55 Express, anch'esso fresco di debutto, che è integrato su di un unico chip; le sue caratteristiche comprendono la possibilità di gestire fino a 8 porte Pci Express 2.0, 6 porte Sata con supporto Raid 0/1/5/10, 14 porte Usb 2.0.

Grazie alla tecnologia Turbo Boost (che aumenta le prestazioni senza aumentare i consumi) e ai miglioramenti nell'architettura, il risparmio energetico garantito da questi processori sarà sensibile, secondo le dichiarazioni di Intel.

I due Core i7 lavorano a una frequenza di 2,93 e 2,80 GHz rispettivamente, sono dotati di 4 core e di tecnologia HyperThreading; il processore Core i5 funziona invece a 2,66 GHz, ha 4 core ma non supporta l'HyperThreading.

Tutti integrano un controller di memoria compatibile con le Ram Ddr3 ma consentono al massimo configurazioni dual channel.

Il processore Core i5 dovrebbe costare intorno ai 200 dollari mentre i due Core i7 LGA 1156 avranno prezzi compresi tra i 285 e i 555 dollari.

L'Europa contro Google Books

Gli editori europei si oppongono e ripropongono il progetto Arrow. Una settimana di consultazioni per la Commissione Europea.


UE Fep Google Books accordo editori Arrow Reding\

L'accordo tra Google Books e gli editori americani "non costituisce una soluzione per l'Europa, non può essere applicato al territorio dell'Unione Europa e il suo ambito di applicazione non può essere esteso al di fuori degli Stati Uniti": sono categorici gli appartenenti alla Fep, la Federazione Europea degli Editori.

La Germania è stata la prima ad opporsi - proprio quando stava per essere ratificato da un giudice - all'accordo che consente a Google di digitalizzare i libri "orfani" garantendo un compenso ad autori ed editori.

Subito hanno seguito l'esempio dei colleghi tedeschi l'Italia, la Francia, l'Austria, la Norvegia e la Svezia e ora, con la presa di posizione della Fep, la situazione si fa ancora più complicata, almeno per Google.

Dal canto proprio, l'azienda di Mountain View ha cercato di dare un segnale di buona volontà decidendo di non includere nel servizio Books tutti quei libri che, pur essendo fuori commercio in America, restano in vendita nelle librerie europee.

La Fep ha sostanzialmente ignorato la proposta e rilanciato il progetto Arrow (Accessible Registries of Rights Information and Orphan Work), il cui coordinamento è affidato all'Associazione Italiana degli Editori.

Secondo gli editori europei Arrow è l'unico sistema per garantire "un beneficio per tutti: autori, editori, biblioteche".

L'Europa si è ufficialmente espressa per bocca dei Commissari Reding e McCreevy, dichiarando la digitalizzazione una "sfida economica e culturale" di cui discuteranno in settimana con tutti i soggetti coinvolti, dai detentori dei diritti alle associazioni dei consumatori.

L'obiettivo è cercare una "soluzione veramente europea nell'interesse dei consumatori europei": tutte queste ripetizioni dell'aggettivo "europeo" sembrano lasciare poco spazio all'americano Google Books, anche se la partita sembra per ora tutt'altro che chiusa.

venerdì 25 settembre 2009

Apple nel business delle suonerie

La vendita di una suoneria rende mediamente tre volte tanto rispetto a quella di un brano intero.


Apple business suonerie cellulari iPhone

Per mercoledì prossimo, 9 settembre, Apple ha indetto una conferenza stampa per fare degli annunci sulla maggior parte dei quali ancora non si sa nulla.

Qualcuno parla di una rinnovo della linea iPod con l'introduzione di modelli dotati di fotocamera da 3,2 megapixel.

Secondo fonti interne all'azienda, se tutto andrà bene quel giorno Apple annuncerà anche l'ingresso nel mercato delle suonerie per cellulari.

Già ora è possibile, per ogni utente di iPhone, crearsi gratuitamente la propria suoneria tramite iTunes partendo da una canzone.

Apple inizierà tuttavia a vendere brevi clip già pronte per essere usate come suoneria per entrare in un business che attualmente è molto più remunerativo della vendita di canzoni intere.

Tipicamente, negli Usa un brano è venduto a un prezzo che varia da 79 centesimi di dollaro a 1,29 dollari; il prezzo di una suoneria - ossia di pochi secondi di musica - si attesta intorno ai 3 dollari.

A guastare la festa di Apple ci sono però alcuni analisti; secondo i dati di Snl Kagan, infatti, il mercato delle suonerie è in netto calo: nel 2008 le vendite sarebbero scese del 24% rispetto all'anno precedente, facendo scendere gli incassi da 714 a 541 milioni di dollari.

Sony Ericsson e LG mostrano i loro Windows Phone

Xperia X2 e GM750 sono i due telefonini dotati di Windows Mobile 6.5 presentati all'Ifa di Berlino.


Sony Ericsson Xperia X2 LG GM750

Seguendo l'esempio di Htc, che haannunciato lo smartphone touch 2, Sony Ericsson e LG hanno presentato all'Ifa di Berlino i propri prodotti basati sul sistema operativo microsoft windows mobile 6.5 .

La soluzione di Sony Ericsson si chiama Xperia X2 e si pone come il successore del modello x1, anch'esso basato su Windows Mobile: il ventilato ritorno a Symbian, almeno per il momento, si fa dunque attendere.

Xperia X2 misura 110 x 54 x 16 millimetri e pesa 115 grammi; lo schermo, con diagonale da 3,2 pollici, raggiunge una risoluzione di 480 x 800 pixel.

La memoria interna del telefonino è di 110 MByte e può essere espansa fino a 16 Gbyte grazie a una scheda MicroSD o MicroSDHC.



Sony ha dotato il proprio smartphone di una tastiera Qwerty completa a scomparsa, alla quale si può accedere tenendo il dispositivo in orizzontale.

Debutta con questo modello la modalità Slide View, che raccoglie in un'unica schermata le attività più utilizzate insieme alla gestione dei messaggi e delle chiamate.

Xperia X2 supporta la connettività Hspa (7,2 Mbps in download e 2 Mbps in upload), Wi-Fi e Bluetooth; è dotato di modulo A-GPs, fotocamera da 8 megapixel e dispone di connessioni Usb, Tv e Dlna. Sarà disponibile nell'ultimo trimestre del 2009 a un prezzo ancora da definire.

LG ha presentato invece il modello GM750, che verrà ufficialmente lanciato in Europa il prossimo 6 ottobre in esclusiva con Vodafone fino a dicembre in sette Paesi, tra cui l'Italia.

Il GM750, sempre basato su Windows Mobile 6.5, utilizza l'interfaccia S-Class 3D su uno schermo con diagonale da 3 pollici con risoluzione di 480 x 800 pixel.



Per quanto riguarda la connettività è presente il supporto a Wi-Fi, Hspa e Bluetooth; la fotocamera è da 5 megapixel.

LG promette un accesso facilitato ai servizi offerti da Microsoft come il Windows Marketplace per il download delle applicazioni, la sincronizzazione con MyPhone ed Exchange, oltre che a tutti quelli della famiglia Windows Live.

Anche per questo smartphone il prezzo non è stato ancora rivelato.

Clampi, il trojan che attacca i conti online

Si installa sui Pc e ruba i codici di accesso a conti online, carte di credito e portali governativi. Sfrutta le falle in Flash e ActiveX.


Clampi trojan online banking

È in giro già dal 2007 e si è fatto finora conoscere con diversi nomi - Ligats, Llomo, Rscan - ma è adesso, con il nome di Clampi, che sta facendo i danni peggiori.

Clampi è un trojan che passa dai siti pericolosi al Pc sfruttando le falle presenti nelle versioni vulnerabili dei plugin Flash e ActiveX.

Il suo periodo di gloria è iniziato alla fine di luglio, quando si stimava che avesse già infettato centinaia di migliaia di computer con Windows; da allora non ha fatto altro che diffondersi e mirare ai dati di accesso alle banche online.

I ricercatori che gli danno la caccia - alle dipendenze delle software house che si occupano di sicurezza - ritengono probabile che i suoi creatori risiedano nell'Europa dell'est e invitano a non fidarsi ciecamente dell'antivirus, credendo di essere protetti.

Spesso le firme vengono realizzate in ritardo, di giorni o addirittura di settimane, perché non è sempre agevole mettere le mani sull'ultimo esemplare di un trojan come Clampi. Per questo è importante che tutti i software presenti sul Pc - e non solo l'antivirus - siano aggiornati.

Quando Clampi infetta un computer cerca di diffondersi all'interno della rete locale di cui questo fa parte, offrendo inoltre ai propri creatori i servizi di proxy anonimo.

A quel punto si mette in attesa finché un utente dei Pc infettati accede a uno dei 4.500 siti "bersaglio": ruberà i dati di connessione a banche online, compagnie che emettono carte di credito, casinò online, nonché portali militari e governativi.

giovedì 24 settembre 2009

Vuoi più amici su Facebook? Ora puoi comprarli

uSocial permette di comprare "pacchetti" di amici su Facebook ai quali inviare spam senza pietà. Ognuno farà guadagnare un dollaro al mese.


uSocial vende pacchetti amici per Facebook spam

Anche l'amicizia si può comprare - o, almeno, quel surrogato di amicizia che ha nome Facebook. Il social network più usato non ha però colpe in questa strana iniziativa; anzi, pare che la osteggi apertamente.

Tutto nasce da un'idea di uSocial, società che si occupa di marketing e pubblicità e ha tutto l'aspetto di chi vuole portare lo spam a nuovi livelli, come se già non bastasse quello esistente.

La procedura è semplice: uSocial mette in vendita "pacchetti" di amici per Facebook; il più economico, che contiene soltanto 1.000 amici potenziali, costa 177 dollari mentre per il più costoso, che arriva fino a 10.000 amici, occorrono 1.167 dollari.

Una volta effettuato l'acquisto, uSocial si incarica di inviare le richieste di amicizia ai contatti "comprati": qualcuno rifiuterà; altri - molti altri, o così lascia intendere uSocial - accetteranno, anche solo per vedere crescere il proprio numero di amici.

Questo sarà l'errore fatale: gli amici compresi nel pacchetto diventeranno i destinatari di pubblicità e promozioni varie; dopotutto è proprio per questo che sono stati messi in vendita.

uSocial ha infatti calcolato che ogni amico su Facebook può far guadagnare fino a un dollaro al mese a chi gli invia pubblicità: moltiplicato per migliaia di amici, diventa una cifra interessante.

Twitter e Digg hanno già accusato uSocial di spam (su Digg, uSocial vende i voti per le notizie) e hanno preso le misure atte a tenerlo lontano dai propri servizi; Facebook si sta preparando a fare altrettanto.

Non è poi chiaro come uSocial si procuri i contatti, né se questi siano reali, né come abbia calcolato il famigerato "dollaro al mese".

Gravi falle nelle applicazioni per Facebook

Alcune vulnerabilità di tipo cross-site scripting mettono in pericolo gli utenti. Tra i rischi c'è il download inconsapevole di trojan.


Facebook falla applicazioni Unu Newscloud Reifman

Unu, l'hacker rumeno che qualche tempo fa ha scoperto e segnalato le falle presenti nel sito di Kaspersky e in quello di BitDefender, ha segnalato la presenza di vulnerabilità di tipo cross-site scripting in alcune applicazioni per Facebook.

In particolare, Unu ha indicato delle falle presenti in cinque applicazioni sviluppate da Newscloud, ma ha affermato che il problema è generale e non riguarda soltanto quegli specifici software.

La presenza delle vulnerabilità ha come effetto l'esposizione agli attacchi di una directory scrivibile e l'accesso alla linea di comando, "dalla quale è possibile fare praticamente tutto" come spiega Unu: i rischi conseguenti sono molto vari e vanno dalla possibilità di redirigere i visitatori verso siti pericolosi alla presenza di programmi che scaricano trojan sui Pc degli utenti.



Newscloud - il cui Ceo, Jeff Reifman, è un ex dipendente di Microsoft - è subito intervenuta bloccando le applicazioni vulnerabili in attesa di risolvere i problemi segnalati.

mercoledì 23 settembre 2009

Digitale terrestre, attenti al decoder

Non tutti i decoder sono uguali. Con lo zapper non si vedono i canali a pagamento, per l'HD ci vuole un modello speciale. All'orizzonte il decoder unico.


Digitale terrestre decoder HD Rai sportello Torino

Piemonte occidentale, Lazio e Campania saranno le ultime regioni a fare lo stesso nel 2009 e, all'inizio del prossimo anno, toccherà a Piemonte orientale e Lombardia.

Così l'abbandono della televisione analogica si concretizza sempre più e, accanto alle sbandierate nuove possibilità, si palesano i problemi e gli inconvenienti che il passaggio porterà con sé.

Per far fronte ai dubbi e alle questioni del Piemonte occidentale, che spegnerà il vecchio segnale il prossimo 24 settembre, la Rai ha attivato uno sportello a Torino, aperto dalle 8.30 alle 22.00 da domani fino a sabato 26.

Il luogo prescelto è il Palazzo della Radio in via Verdi 31; poi, da lunedì 28 e fino a venerdì 2 ottobre, gli orari cambieranno: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.

Sempre al fine di non generare confusione negli utenti, prossimamente nei negozi dove si possono acquistare i decoder ogni modello sarà accompagnato obbligatoriamente da un'etichetta esplicativa che indichi chiaramente le sue caratteristiche e possibilità.

L'acquisto di un decoder non è cosa da poco, considerato il numero di modelli esistenti e la differenza tra i servizi che offrono.

Quelli base, denominati zapper, consentono soltanto di vedere i canali in chiaro; man mano che ci si sposta verso esemplari più evoluti spunta la possibilità di accedere ai canali a pagamento e ai canali che trasmettono in alta definizione.

Già dalla fine di quest'anno la Rai ha intenzione di iniziare le prime trasmissioni in HD: chi possiede un decoder "normale", che supporta soltanto la risoluzione standard, non potrà visualizzarle e naturalmente, oltre al decoder, serve un televisore opportunamente attrezzato.

Così i particolari cui deve prestare attenzione chi voglia continuare a guardare la Tv nei prossimi mesi aumentano, e in molti si augurano che l'Agcom dica una parola chiara a favore del decoder unico sul quale starebbe meditando.

Pare che l'autorità abbia tra le mani un dispositivo in grado di visualizzare sia il segnale del digitale terrestre che quello della piattaforma satellitare Sky, del quale starebbe valutando la bontà e che potrebbe risolvere parecchi problemi agli utenti.

martedì 22 settembre 2009

I film li vedremo su YouTube? Forse

YouTube spinge per accordarsi con le major cinematografiche. Potremo affittare i film online e vederli in streaming il giorno di uscita del Dvd.


YouTube affitta film in streaming 3,99 dollari

Se riuscisse a ottenere i necessari accordi, YouTube potrebbe dare il colpo di grazia alla vendita di contenuti su supporto fisico (Cd, Dvd e Blu Ray Disc).

Secondo il Wall Street Journal Google è in trattative con diverse major per affittare film in streaming tramite YouTube: al momento starebbe valutando un accordo con Warner Bros., Sony, MGM e Lions Gate.

L'idea prevederebbe il pagamento di 3,99 dollari per poter vedere un film una sola volta; da parte di Google ci dovrebbe naturalmente essere l'impegno a vietare qualsiasi possibilità di conservare il contenuto sul disco da parte degli utenti.

Qualora l'accordo andasse in porto "alcuni titoli potrebbero essere disponibili sul sito lo stesso giorno in cui escono in Dvd", almeno stando a quanto riporta il Wall Street Journal.

In un'ulteriore evoluzione, YouTube potrebbe avvicinarsi alla televisione, trasmettendo film gratuitamente ma inframmezzandoli con spot pubblicitari.

Grazie alla propria fama, YouTube potrebbe riuscire là dove servizi analoghi pur avendo ottenuto successo non sono riusciti a cambiare completamente le abitudini dei consumatori.

lunedì 21 settembre 2009

Sony annuncia i televisori 3D

Già l'anno prossimo il colosso giapponese metterà in produzione i primi apparecchi che supporteranno le immagini tridimensionali in alta definizione.


Sony televisori 3D entro 2010 Bravia Blu Ray Disc

Chi ha appena acquistato un televisore Full HD non si mangi le mani: inizialmente i prezzi saranno probabilmente proibitivi anche per chi non bada a spese o quasi.

In ogni caso, se tutto andrà bene dalla fine del 2010 Sony inizierà già a produrre i primi televisori in grado di mostrare le immagini in tre dimensioni, che per l'azienda giapponese rappresentano il futuro dell'intrattenimento domestico.

"Il treno del 3D è sul binario e noi siamo pronti a farlo entrare nelle case" ha dichiarato Howard Stringer, amministratore delegato di Sony, che prevede un aumento della domanda non appena i televisori 3D raggiungeranno il mercato.

Se per il momento la tecnologia tridimensionale è appannaggio dei cinema, tra poco più di un anno nei salotti appariranno i primi televisori Bravia dotati di due pannelli (che supporteranno l'alta definizione fino a 1080p) per visualizzare le immagini destinate rispettivamente all'occhio destro e all'occhio sinistro con un framerate elevato.

Il supporto 3D verrà immediatamente esteso anche ai portatili Vaio e alla PlayStation 3, anche se in questo campo le informazioni sono ancora tenute segrete, così come i dettagli sulla tecnologia che Sony ha intenzione di implementare nei televisori.

Sony ha ottenuto anche l'appoggio della Blu Ray Disc Association - piuttosto scontato, per la verità - che sta già lavorando per integrare contenuti tridimensionali sui BD dei prossimi anni unitamente ai tradizionali contenuti 2D.

Forse sarà proprio la possibilità di vedere i film in 3D - soprattutto se sarà adottato un sistema che non necessita di occhiali, a dare una scossa positiva alle vendite dei Blu Ray.

Cambiare operatore in tre giorni

Il Consiglio di Stato sancisce che la l'utente non deve aspettare più di tre giorni per cambiare gestore di telefonia mobile. L'Unione Europea vorrebbe addirittura la number portability in 24 ore.


AgCom number portability in tre giorni

Il Consiglio di Stato ha deciso: per passare da un gestore di telefonia mobile all'altro un utente deve attendere al massimo per tre giorni e non cinque o addirittura 33 come avrebbero voluto Tim e Vodafone.

Inizialmente l'AgCom aveva già deciso che i tempi per la portabilità dovessero essere ridotti a soli tre giorni, anziché cinque com'era in origine.

Telecom e Vodafone si era opposte, facendo ricorso al Tar del Lazio, il quale aveva bloccato la delibera dell'AgCom e accolto la richiesta delle compagnie, secondo le quali sarebbero stati necessari addirittura 33 giorni per la number portability: tre per il passaggio e 30 di preavviso.

L'Autorità Garante per le Comunicazioni si è quindi rivolta al Consiglio di Stato, il quale le ha dato ragione: per passare da un provider all'altro non devono essere necessari più di tre giorni.

La sentenza diventa ancora più significativa se si considera che normalmente, nonostante tutte le norme e le indicazioni, per il passaggio sono necessari almeno 15 giorni.

Ora è inoltre possibile compiere un'operazione che dovrebbe essere ovvia: portare con sé il proprio credito da un operatore all'altro.

Fino a ieri andava perso: da oggi il credito seguirà l'utente nella migrazione, salvo una quota (da 1 a 1,6 euro) che servirà a coprire i costi di gestione.

Sia AgCom che le associazioni dei consumatori premono per ridurre quest'ultimo balzello mentre all'orizzonte si profilano le ultime decisioni dell'Unione Europea, che si prepara a imporre una riduzione dei tempi a sole 24 ore.

domenica 20 settembre 2009

Una Svizzera piu sfuocata su Street View

Google sfocherà ulteriormente le fotografie scattate in territorio elvetico. "Lì le targhe sono più grandi" è la motivazione ufficiale.


Google Street View Svizzera più sfocata targhe

Street View non scomparirà dalla Svizzera: Peter Fleischer, consigliere globale di Google per la privacy, ha convinto le autorità elvetiche a non bandire il servizio, a patto che vengano introdotte alcune migliorie.

Dal momento che il principale motivo di lamentele da parte di Hans Peter-Thur, Incaricato federale per la protezione dei dati, è lo scarso impegno che Google metterebbe nello sfocare i volti dei passanti e le targhe automobilistiche, Fleischer ha promesso che per la Svizzerà verrà indetta una campagna di sfocamento aggiuntiva.

Il motivo ufficiale è che le targhe svizzere sono più grandi di quelle degli altri Paesi e pertanto necessitano di una cura maggiore per diventare irriconoscibili.

Prevedendo tuttavia che il resto del mondo prima o poi protesterà per questo trattamento di preferenza, Fleischer ha messo le mani avanti: prossimamente Google provvederà a sfocare ulteriormente anche le fotografie prese nelle altre nazioni.

sabato 19 settembre 2009

Telecom Italia licenzia per un'email

Un impiegato è stato licenziato per aver inviato una mail ai colleghi in cui consigliava loro di richiedere il proprio fascicolo personale.


telecom italia licenziato email

E' successo in piena estate, come spesso accade in Telecom Italia. G.M., un impiegato della direzione generale dell'azienda, settore Rete, con qualifica di quadro, ha inviato un'email a un gruppo ristretto di colleghi.

Nella mail era allegato un comunicato sindacale dell'UGL-Comunicazioni che, come quello di altre organizzazioni sindacali, criticava duramente il sistema interno di valutazione, recentemente riformato dal nuovo capo del personale, prevedendo delle quote fisse (rigidamente prederminate) di dipendenti che devono risultare "non corrispondenti alle attese".

G.M. chiosava il comunicato dicendo che questo tipo di nuova valutazione potrebbe rischiare di creare delle sacche di soggetti che poi potrebbero essere licenziati nel quadro del taglio degli organici, circa 4.000 unità entro il 2011, che Telecom Italia aveva annunciato di voler attuare, ricorrendo già da settembre all'utilizzo di ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà.

Per questo il lavoratore invitava i suoi colleghi a richiedere il proprio fascicolo personale, che contiene valutazioni positive e negative accumulatesi negli anni, da parte dei superiori, come è stato previsto da un'apposita delibera (che riguarda tutti i lavoratori, non solo Telecom) del Garante della privacy.

Nel caso in cui la direzione di Telecom Italia avesse opposto un rifiuto, si invitavano i destinatari della lettera ad adire, anche aggregandosi, le vie legali.

L'email è stata letta anche da qualcuno che ha voluto portarla a conoscenza della direzione Telecom Italia che ha inviato una lettera a G.M. sospendendolo immediatamente dal servizio e contestandogli di aver inviato, in orario di lavoro, da un Pc dell'azienda, utilizzando la posta elettronica aziendale una lettera che sollecitava un'iniziativa collettiva: questo sarebbe in contrasto con la policy aziendale Telecom che proibisce l'uso della mail aziendale per promovuore campagne politiche o sociali, petizioni e cose del genere.

Inoltre, con questa mail il dipendente avrebbe sobillato i colleghi ad assumere iniziative collettive contro l'azienda, anche se, in realtà, aveva solo ricordato la possibilità di esercitare un diritto previsto, codificato e legale e solo in caso di violazione a utilizzare la via giudiziaria, comunque legale e non violenta. Ad aggravante del tutto, secondo Telecom Italia, ci sarebbe la mancanza di fiducia nel management aziendale e il fatto che il lavoratore in questione ricopra la qualifica di quadro.

Telecom Italia, trascorsi i 10 giorni di prammatica dalle giustificazioni presentate dal dipendente, lo ha convocato e lo ha licenziato. L'ex dipendente è ricorso alla magistratura contro questo provvedimento, certamente discutibile in merito alla libertà di espressione sui luoghi di lavoro, che rischia di essere un pericoloso precedente.

venerdì 18 settembre 2009

Windows Mobile 6.5 sbarca su Htc Touch 2

Il primo smartphone dotato del sistema operativo di Microsoft "Phone" è di Htc. Manco a dirlo, è un touchscreen.


Htc Touch 2 Windows Mobile 6.5

Non appena Microsoft ha annunciato la disponibilità di Windows Mobile 6.5 a partire dal prossimo 6 ottobre, i produttori di smartphone hanno iniziato a svelare le proprie offerte basate sul nuovo sistema operativo.

La più veloce è stata Htc che ha rivelato l'esistenza di Touch 2, un telefonino dotato del processore Qualcomm Msm7225 a 528 MHz, accompagnato da 256 Mbyte di Ram a 512 Mbyte di Rom (l'espansione è affidata allo slot MicroSd).

Il display, ovviamente touchscreen, ha una diagonale da 2,8 pollici (con una risoluzione di 240 x 320 pixel) mentre la fotocamera arriva a 3,2 megapixel ed è dotata di autofocus.

Per quanto riguarda la connettività, il Touch 2 supporta Hsdpa, Wi-Fi e Bluetooth 2.1 con Edr e A2dp; il peso complessivo è di 110 grammi, mentre le misure sono 104 x 55 x 12,9 millimetri.

Dal punto di vista del software, oltre al già citato Windows Mobile 6.5 bisogna segnalare l'integrazione con Google Maps, YouTube e Facebook e la disponibilità dei servizi MyPhone per la sincronizzazione dei dati e Marketplace per il download delle applicazioni.

L'interazione con l'utente è affidata all'interfaccia TouchFlo 3D.

Htc Touch 2 sarà disponibile dal 6 ottobre a un prezzo ancora da definire ma che dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 euro.

Sony: "Tra un anno i primi televisori 3D"

Entro la fine del 2010 l'azienda giapponese produrrà i primi apparecchi che supporteranno le immagini tridimensionali in alta definizione.


Sony televisori 3D entro 2010 Bravia Blu Ray Disc

Chi ha appena acquistato un televisore Full HD non si mangi le mani: inizialmente i prezzi saranno probabilmente proibitivi anche per chi non bada a spese o quasi.

In ogni caso, se tutto andrà bene dalla fine del 2010 Sony inizierà già a produrre i primi televisori in grado di mostrare le immagini in tre dimensioni, che per l'azienda giapponese rappresentano il futuro dell'intrattenimento domestico.

"Il treno del 3D è sul binario e noi siamo pronti a farlo entrare nelle case" ha dichiarato Howard Stringer, amministratore delegato di Sony, che prevede un aumento della domanda non appena i televisori 3D raggiungeranno il mercato.

Se per il momento la tecnologia tridimensionale è appannaggio dei cinema, tra poco più di un anno nei salotti appariranno i primi televisori Bravia dotati di due pannelli (che supporteranno l'alta definizione fino a 1080p) per visualizzare le immagini destinate rispettivamente all'occhio destro e all'occhio sinistro con un framerate elevato.

Il supporto 3D verrà immediatamente esteso anche ai portatili Vaio e alla PlayStation 3, anche se in questo campo le informazioni sono ancora tenute segrete, così come i dettagli sulla tecnologia che Sony ha intenzione di implementare nei televisori.

Sony ha ottenuto anche l'appoggio della Blu Ray Disc Association - piuttosto scontato, per la verità - che sta già lavorando per integrare contenuti tridimensionali sui BD dei prossimi anni unitamente ai tradizionali contenuti 2D.

Forse sarà proprio la possibilità di vedere i film in 3D - soprattutto se sarà adottato un sistema che non necessita di occhiali, come quello proposto allo scorso Sat Expo - a dare una scossa positiva alle vendite dei Blu Ray.

giovedì 17 settembre 2009

La Germania dice no a Google Books

L'accordo tra Google e gli editori violerebbe le leggi sul copyright e danneggerebbe Europeana, la biblioteca online europea. L'Italia ci ha pensato?


Germania si oppone a Google Books copyright

Per ogni soggetto pronto a fare ponti d'oro a Google Books sembra che ci sia qualcun altro deciso a opporsi strenuamente all'opera di digitalizzazione dei libri.

Venerdì 4 settembre è l'ultimo giorno utile per opporsi alla decisione del tribunale che ha posto fine all'antico contenzioso con gli editori americani, dando il via libera ufficiale alla scansione del materiale da parte di Google.

Sebbene l'accordo con gli editori valga solo negli Stati Uniti, la Germania è ben conscia che "Internet non ha confini" - come ha dichiarato il Ministro per la Giustizia Brigitte Zypries - e ha depositato le carte necessarie per opporsi.

"Speriamo che la corte rifiuti l'approvazione dell'accordo, o almeno che escluda gli autori e gli editori tedeschi" ha spiegato il Ministro.

L'accordo violerebbe alcuni trattati internazionali, come il Trattato Ompi sul Diritto d'Autore firmato a Ginevra nel 1996, il quale prevede che ogni autore debba fornire il permesso prima che qualcuno diffonda le sue opere.

Google Books rappresenterebbe poi una minaccia per Europeana, la biblioteca europea online che invece avrebbe un sommo rispetto per i diritti d'autore.

Google, anche se ha incassato l'approvazione degli editori americani, si pone "in contrasto con le leggi nazionali tedesche e le iniziative europee volte a creare una biblioteca mondiale senza scopo di lucro", conclude Brigitte Zypries.

mercoledì 16 settembre 2009

Microsoft presenta Windows 7 Embedded

La prossima versione di Windows per i dispositivi embedded - dai bancomat alle cornici digitali - sarà basata su Windows 7.


Microsoft Windows 7 Embedded Standard 2011
Un bancomat dotato di Windows 2000

Microsoft creerà un'edizione di Windows 7 per praticamente qualsiasi dispositivo: quella per i dispositivi embedded, dai bancomat alle cornici digitali, si chiamerà Windows Embedded Standard 2011.

Una Technical Preview è già nelle mani dei tester e degli sviluppatori, che forniranno a Microsoft il feedback necessario per creare la versione definitiva, prevista per la seconda metà del 2010.

Windows Embedded 2011 supporterà i domini Active Directory, i desktop virtuali, le Cpu a 64 bit, l'interfaccia Aero, la tecnologia Windows Touch per gli schermi sensibili al tocco e anche Internet Explorer 8 e Windows Media Player 12.

Dai dispositivi medici ai navigatori Gps, dalle console per i giochi ai media player portatili fino alle emettitrici di biglietti, praticamente ogni dispositivo potrà essere equipaggiato con la prossima versione di Windows Embedded basata su Windows 7.

La speranza è che, rispetto ai suoi predecessori, la versione 2011 sia meno propensa a mostrare schermate blu.

martedì 15 settembre 2009

Gadget: Poken Scambia I Tuoi Contatti

E’ scoppiata anche in Italia la Poken-mania! I Poken sono dei gadget tecnologici simpaticissimi, che possono essere portati sempre a spasso con noi. Li puoi usare come portachiavi per metterli in tasca, come ciondoli per il tuo cellulare, come porta-fortuna.

Hanno forme tutte diverse ma li accomuna una grande mano che permette loro di scambiare informazioni quando si danno il “cinque”. La funzione principale di un Poken è quella di biglietto da visita elettronico, dinamico e sociale.

Poken
Avvicinando un Poken ad un altro è possibile scambiare i propri contatti: dal numero di telefono all’indirizzo e-mail, dall’indirizzo del proprio sito Internet ai contatti di messaggistica istantanea. Non dovrai portare con te più nessun biglietto da visita cartaceo: i dati verranno scambiati fra i due Poken come per magia.

Per salvare i contatti sul tuo computer, non dovrai fare altro che collegare il tuo Poken alla porta USB del tuo computer. Il Poken si mantiene aggiornato: quando modificherai le tue informazioni e i tuoi contatti, gli aggiornamenti verranno comunicati a tutti i tuoi amici via Web.

Scambio contatti Poken

Per avere maggiori informazioni e per acquistare un Poken, puoi consultare il sito Internet ufficiale.