Come si fa a sapere se il latte nel contenitore aperto da giorni è ancora buono? Lo si può annusare, ma è un metodo che lascia un certo margine d'errore e non proprio piacevole, se la data di consumo è trascorsa da un po'.
Dalla Cina arriva un sistema a prova d'errore: un tag (una sorta di etichetta) in grado di riconoscere la freschezza dei cibi posti all'interno del contenitore cui è applicata, la cui descrizione è pubblicata su ACS Nano.
Il principio in base al quale questa trovata funziona è il calcolo del tempo di esposizione a temperature estremo.A dire la verità non è la prima volta che viene realizzata un'invenzione del genere, ma i ricercatori che l'hanno creata sostengono che questa tecnologia è molto più economica delle alternative, e può essere programmata per molti cibi diversi.
Per distinguere il grado di freschezza si adopera una serie di colori: il cibo fresco è indicato dal colore rosso; a mano a mano che il tempo passa e il cibo deperisce, l'etichetta passa attraverso varie gradazioni all'arancio, quindi al giallo e al verde.
La dimostrazione presentata dai ricercatori al National Meeting & Exposition della American Chemical Society, a Dallas, era tarata sul latte e adoperava come indicatore il batterio Escherichia Coli; qualche variazione permette di applicare lo stesso principio ad altri cibi da tenere al fresco, come le insalate o lo yogurt.
Ogni tag, più che a un'etichetta, assomiglia a una specie di piccola caramella gommosa, di cui ha anche la consistenza, grande quanto un seme di granturco.
Qui sotto, il video dimostrativo.
Per distinguere il grado di freschezza si adopera una serie di colori: il cibo fresco è indicato dal colore rosso; a mano a mano che il tempo passa e il cibo deperisce, l'etichetta passa attraverso varie gradazioni all'arancio, quindi al giallo e al verde.
La dimostrazione presentata dai ricercatori al National Meeting & Exposition della American Chemical Society, a Dallas, era tarata sul latte e adoperava come indicatore il batterio Escherichia Coli; qualche variazione permette di applicare lo stesso principio ad altri cibi da tenere al fresco, come le insalate o lo yogurt.
Ogni tag, più che a un'etichetta, assomiglia a una specie di piccola caramella gommosa, di cui ha anche la consistenza, grande quanto un seme di granturco.
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