giovedì 3 aprile 2014

Dal 1 aprile si pagano le commissioni sulla benzina

A sorpresa tornano le commissioni sui pagamenti con Bancomat e carte di credito.


Sulla carta, i pagamenti elettronici piacciono a tutti: i comuni cittadini sono liberi di girare con pochi contanti, e il Fisco è soddisfatto perché può tracciare ogni acquisto.
Non si capisce quindi perché mai dal primo di aprile sia tornata la commissione per chi acquisti benzina con una carta di pagamento (Bancomat o carta di credito).
Oltretutto, il cambiamento è stato attuato senza che gli utenti siano stati informati; anzi, non si sa nemmeno a quanto ammonti detta commissione (se sia rimasta ai 0,77 euro di un tempo o se abbia subito variazioni).

commissioni benzina bancomat


Non appena si è resa conto di quanto accaduto, Adiconsum ha dato l'allarme con un comunicato nel quale definisce «grave» sia la mossa in sé sia la decisione di agire senza coinvolgere le associazioni di consumatori.
La motivazione di tutto pare essere una sorta di pasticcio burocratico (non si capisce se intenzionale o meno).
Difatti, in origine la commissione per gli importi al di sotto dei 100 euro era stata abolita con l'introduzione di un regime transitorio che da un lato introduceva la gratuità delle transazioni e dall'altro invocava una regolamentazione definitiva.


Il decreto 51 del 14 febbraio 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2014, mette mano alla questione ponendo fine al regime transitorio ma senza indicare precisamente che cosa debba succedergli: così la commissione ritorna, presumibilmente - ma non certamente - nella cifra di 0,77 euro (le vecchie 1500 lire).
Leggendo il decreto pare di capire che l'intento complessivo sia ripristinare le commissioni per ogni pagamento (la cui abolizione non era piaciuta per niente alle banche) ma modulandole in maniera tale che esse siano proporzionate al valore della transazione.
Tuttavia, non solo la reintroduzione delle commissioni è evidentemente un deciso passo indietro nel sostegno ai sistemi di pagamento elettronici ma, non essendoci disposizioni precise, non si può sapere se davvero le cifre in questione siano ridotte.
Sulla fine del periodo di gratuità, in ogni caso, non ci sono dubbi: il decreto afferma esplicitamente che la normativa precedente cessa di avere effetto a partire dalla pubblicazione del decreto, che è avvenuta - come dicevamo - il 31 marzo. Ora si tratta di scoprire quanto si deve pagare.

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